"Molti hanno espresso sorpresa e indignazione per il fatto che questo ulteriore privilegio salariale di chi ci governa cada in un momento in cui si chiedono rinunce e sacrifici alla maggioranza della popolazione", scrive il Movimento
BELLINZONA - L'MPS è riuscito nel suo intento: oggi sono state consegnate 7’583 firme vidimate alla Cancelleria dello Stato a Bellinzona a sostegno del referendum contro la Legge sulla retribuzione e sulla previdenza professionale dei membri del Consiglio di Stato (LRetCdS) approvata dal Gran Consiglio in data 20 ottobre 2020.
Si era arrivati al voto dopo un buon trentennio di polemiche, ma si era capito subito che l'argomento non era chiuso, dato che il Movimento per il Socialismo, da sempre molto critico sul tema, aveva immediatamente annunciato la raccolta firme. Altre 642 firme verranno consegnate nei giorni prossimi, sono in attesa di vidimazione nei Comuni.
"Avevamo detto, al momento del lancio del referendum, che si trattava di una scommessa: in pieno inverno, nel bel mezzo della seconda ondata pandemica, non era scontato che l’MPS, da solo, riuscisse in questa impresa. Abbiamo vinto la nostra scommessa, malgrado le menzogne e l’ostracismo della classe politica e non solo", esulta l'MPS in una nota.
Che è convinto che siano state fondamentalmente due le motivazioni a far firmare i cittadini. Come primo tema, "l'inaccettabile aumento di ben 33’000 franchi annui del salario lordo degli attuali e futuri consiglieri di Stato".
Ma soprattutto il tempismo con cui la decisione è arrivata, "in piena pandemia e in una situazione critica dal punto di vista economico e sociale per la stragrande maggioranza dei cittadini e delle cittadine di questo Cantone. Molti hanno espresso sorpresa e indignazione per il fatto che questo ulteriore privilegio salariale di chi ci governa cada in un momento in cui si chiedono rinunce e sacrifici alla maggioranza della popolazione".
Il Movimento per il Socialismo, dichiarando di voler continuare a impegnarsi a fare informazione, fa notare come sull'argomento "vi sono ancora parecchi aspetti giuridici pendenti – ricordiamo le segnalazioni alle quali il PG Pagani non ha ancora dato seguito".