Il Direttore del Dipartimento del Territorio non le ha mandate a dire agli avversari dello scalo luganese; dai liberali a Pronzini. GUARDA IL VIDEO
MELIDE - “La posizione del PLR sull’aeroporto di Lugano è ambigua. Non vorrei che il miraggio della poltrona di sindaco di Lugano diventasse un esercizio cinico-politico da fare sulla pelle dei lavoratori dello scalo di Agno”. Firmato Claudio Zali.
Il direttore del Dipartimento del Territorio, ospite ieri sera a Matrioska, non le ha mandate a dire agli avversari dell’aeroporto, tema al centro del dibattito di Teleticino.
Zali ha dapprima difeso a spada tratta il salvataggio dello scalo: “Si tratta di un servizio pubblico utilizzato da decine di migliaia di persone all’anno e che garantisce un certo numero di posti di lavoro. Il compito della politica è quello di rilanciare, di crederci. Che problema c’è a dover mettere due milioni all’anno tra Cantone e Città per difendere 200 impieghi? Dov’è il problema? In Ticino spendiamo molto di più in altri settori che garantiscono molto di meno”
Poi Zali ha riservato una stoccata “alla sinistra e ultrasinistra”, rappresentate in studio da Matteo Pronzini e da Martino Rossi, che hanno posto l’accento sullo sperpero di denaro pubblico: “Sono sorpreso che questa sera abbiano tanto rispetto dei soldi dello Stato, di cui non gli è mai importato nulla”.
Infine una bordata al deputato dell’MPS, definito dal ministro come “l’unico sindacalista del mondo che raccoglierà le firme per far perdere posti di lavoro, roba da Guinness dei primati!”.
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