Lo chiede Boris Bignasca al Municipio di Lugano, intenzionato ad acquistare per 3.2 milioni di franchi il sedime ex BSI di Cadro. "È intenzione del Municipio avere un atteggiamento socialmente responsabile?"
LUGANO – “È corretta la notizia che il Municipio ha offerto 3,2 milioni di franchi per l’acquisto del sedime ex BSI di Cadro? E su quali basi di valutazione è stata effettuata questa proposta?”. È una delle domande che il consigliere comunale leghista Boris Bignasca ha sottoposto al Municipio di Lugano tramite un’interrogazione.
“Dai media – scrive Bignasca – si è recentemente appreso dell’offerta inoltrata dal Municipio per l’acquisto del terreno e degli edifici del sedime ex BSI di Cadro. In ottobre l’esecutivo comunale aveva incontrato i vertici della banca zurighese EFG, proprietaria del terreno, proprio per discutere della questione”.
La banca EFG “ha acquistato nel 2016 la storica banca luganese BSI, e nel corso degli ultimi tre anni ha effettuato numerosi licenziamenti nella nostra città. Il numero di persone impiegate da suddetta banca in Ticino, e in particolare a Lugano, è drasticamente calato. Non occorre ricordare il contesto economico difficile, in particolare della piazza finanziaria, che negli ultimi dieci anni ha perso un terzo dei suoi addetti. Almeno in parte, le persone lasciate a casa della banca EFG hanno potuto beneficiare di un piano sociale, che però è valido unicamente fino al termine del corrente anno”.
E ancora: “Stando a quanto riferito dalla RSI, la banca sta ancora licenziando un numero importante di collaboratori. L’Associazione svizzera degli impiegati di banca ha dichiarato che la banca per ora non ha dato seguito alle ripetute richieste di iniziare delle negoziazioni per un piano sociale valido dal prossimo anno. Le preoccupazioni del personale della banca sono quindi molto elevate, considerato che è alquanto poco probabile una fine dei licenziamenti”.
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Municipio: