La Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni ha accolto la proposta del consigliere nazionale PPD a favore delle aziende con meno di 250 collaboratori. La 'palla' passa all'omologa commissione degli Stati
BERNA – “Tutte le aziende con meno di 250 dipendenti dovrebbero essere esentate dal canone radiotelevisivo, che da quest’anno viene imposto a tutte le persone giuridiche con un fatturato superiore ai 500mila franchi”. Lo proponeva, tramite un’iniziativa parlamentare presentata nel settembre scorso (vedi articoli suggeriti), il consigliere nazionale PPD Fabio Regazzi che ricordava come “la ragione d’essere delle aziende non è di tenere i dipendenti davanti alla TV durante l’orario di lavoro” e che “le persone fisiche che le compongono versano già il canone nelle rispettive economie domestiche”. Una doppia imposizione, dunque, giudicata “ingiustificata”.
Con 13 voti favorevoli e 12 contrari, la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni (CTT-N) del Consiglio Nazionale ha dato seguito all’iniziativa parlamentare di Regazzi. “La maggioranza della Commissione – si legge in una nota – critica il fatto che l’obbligo di pagare il canone per le imprese venga fatto dipendere dalla loro cifra d’affari. Essa constata che una deroga per le PMI consentirebbe di sgravare dal canone radiotelevisivo queste imprese, molte delle quali a fronte di un fatturato elevato presentano bassi margini di guadagno e risultano quindi particolarmente colpite da questo prelievo”.
Dal canto suo, la minoranza ritiene che “un nuovo cambio di paradigma non sia opportuno in quanto, introducendo un’eccezione per le PMI, resterebbero solo poche imprese a dover pagare un canone e ciò sbilancerebbe il sistema nel suo complesso”. Adesso la "palla" passa alla Commissione trasporti e telecomunicazioni degli Stati.