Il Consigliere agli Stati: "Solo chi è strettamente necessario al nostro Cantone e alla sua popolazione deve poter entrare sul nostro territorio"
di Marco Chiesa*
Il Governo italiano ha “chiuso” la Regione Lombardia e 14 provincie. Il rischio che il Coronavirus si propaghi ulteriormente è altissimo. La mobilità in questi luoghi è stata limitata al massimo e si potrà entrare ed uscire solo per gravi motivi.
I casi positivi totali in Italia sono ora 7’375, i morti 366 e i guariti 622. In sole 24 ore si sono registrati 113 decessi in 24 ore.
Credo che questi dati oggettivi, accanto ai casi già registrati in Ticino, bastino ad evidenziare, se ce n’era ancora bisogno, quanto sia ora fondamentale far sì che la Confederazione eserciti la sua competenza sulle nostre frontiere.
Solo chi è strettamente necessario al nostro Cantone e alla sua popolazione deve poter entrare sul nostro territorio. E restarci per evitare di diventare un vettore inconsapevole del virus. Penso in particolare agli addetti nel nostro settore sociosanitario e a poche rare altre eccezioni.
Fortunatamente molte ditte si sono già organizzate con il telelavoro. 70’000 persone che entrano ed escono tutti i giorni dal nostro Cantone e si dirigono in zone contagiate sono un rischio che non possiamo permetterci e a cui non vogliamo esporre la nostra popolazione.
Comprendo le esigenze dell’economia, che comunque non vuole certo indebolire le misure a protezione dei ticinesi, ma qui vi é in gioco la salute pubblica di tutto un Cantone e non vi è alcun dubbio quale sia la strada da intraprendere.
Questa è la posizione che porterò con Piero Marchesi a Berna oggi mattina.
*Consigliere agli Stati