L'UDC difende l'operato del direttore del DI: "Comportamento adeguato e proporzionato alla situazione"
TICINO –Il pernicioso servizio RSI di Falò del 3 settembre che ha tentato di far passare l’operato del Dipartimento delle Istituzioni e della polizia come vessatorio ed eccessivamente rigoroso sul controllo dei permessi, ha scatenato l’ira di alcuni partiti e ambienti che da anni si battono per un regime migratorio senza limiti e libero da controlli.
"L’UDC – si legge in una nota stampa – ritiene che, seppur non si escludano possibili adeguamenti delle varie prassi in virtù delle decisioni dei vari Tribunali, l’operato del DI sia adeguato e proporzionato alla situazione. Anche nel recente passato la gestione rigorosa e attenta messa in campo dal DI ha portato a rilevare domicili fittizi di stranieri che in Ticino sono venuti con intenti criminali, altre evidenti situazioni legate alla malavita e alla mafia e, non da ultimo, persone che grazie ai permessi di domicilio o di soggiorno si recano nel nostro Cantone per approfittare delle assicurazioni sociali".
Il Direttore del DI Norman Gobbi "ha chiaramente affermato durante la trasmissione che la prassi verrà adeguata alle recenti decisioni dei Tribunali. Non possiamo accettare che partiti e associazioni che si sono sempre battute per un’immigrazione incontrollata e contro qualsiasi operato che ha l’obiettivo di verificare la veridicità dei vari richiedenti, utilizzino questa situazione per chiedere l’eliminazione, o quantomeno l’allentamento, di misure di controllo che hanno dimostrato di essere preventive anche nella lotta contro la criminalità, oltre che nell’evitare abusi in campo sociale".