Al presidente del PPD non è ancora andato giù il no da parte del Gran Consiglio alla richiesta di istituire una CPI sul caso di abusi di un ex funzionario del DSS. Applaude la scelta dell'emittente di Comano di andare a fondo
COMANO - RSI promossa, a differenza del parlamentari. Fiorenzo Dadò torna sul tema degli abusi sessuali, trattato spesso, applaudendo l'emittente di Comano.
La RSI sceglierà un'istanza esterna che aiuti a far chiarezza sui presunti casi di molestie sessuali segnalati. “Anche un solo caso, sarebbe già di troppo”, aveva detto il Direttore RSI, Maurizio Canetta. “Parliamo di segnalazioni firmate da colleghe e colleghi, parliamo di persone che soffrono, che hanno subito o subiscono atti di mobbing o molestie psicologiche o sessuali. Non è ammissibile, non solo in RSI, ma nella società. Sono tutte situazioni delle quali non siamo a conoscenza, ma che vogliamo assolutamente e al più presto chiarire e affrontare, in accordo con il Consiglio d’Amministrazione e il Direttore generale SSR, nel rispetto delle regole di governance SSR e auspichiamo, anche in collaborazione con SSM. Vogliamo assicurare trasparenza, imparzialità, confidenzialità e protezione a ogni collaboratrice e collaboratore RSI che ha dovuto subire tali atti”.
"Abusi alla RSI? Si apre un'inchiesta", scrive il presidente popolare democratico. "È così che si fa. Erano in tanti a chiederlo. Finalmente una buona notizia, proprio nel giorno contro la violenza alle donne. Si cerca di capire, di ascoltare e poi di agire. Senza guardare in faccia a nessuno e in modo indipendente. Quando ci sono dubbi o segnalazioni o addirittura certezze come nel caso avvenuto negli Uffici dello Stato, si affronta il problema, senza nasconderlo".
E scatta il paragone con la mancata istituzione della CPI sul caso dell'ex dipendente del DSS che tanto lo fece arrabbiare. "Non come quanto è capitato in Gran Consiglio con il caso degli abusi sessuali avvenuti nell’Amministrazione cantonale. Il Parlamento non ha fatto il suo dovere e rimediato una pessima figura davanti ai cittadini. Figura, condita con gli applausi della vergogna. Un grave insulto alle vittime di abusi"
"Ora vedremo se resteranno solo parole e buoni auspici per calmare le acque o se seguiranno anche i fatti, conclude Dadò.