L'ex Consigliere di Stato racconta di aver sofferto dopo la perdita del seggio ma di non essere mai stato abbandonato dalla sezione luganese del PPD. E il Coronavirus gli ha fatto cambiare prospettiva. "La politica, una passione mai spenta"
LUGANO - Paolo Beltraminelli, per un momento, ha pensato anche a candidarsi per il Municipio. In molti si erano chiesti come mai l'ex Consigliere di Stato abbia deciso di correre solo per il Consiglio Comunale, mentre mettendosi in lista per l'Esecutivo il PPD avrebbe portato una lista davvero forte, con l'ex Consigliere agli Stati Filippo Lombardi e Nadia Ghisolfi oltre a lui.
L'istante in cui ci ha riflettuto è stato quando Tricarico ha rinunciato. "Ma poi si è messo a disposizione Lombardi, che ha ancora molta voglia e può aiutare la Città", ha spiegato al Corriere del Ticino.
Ma se a qualcuno potrebbe sembrare una resa, va tenuto conto che Beltraminelli è stato vicino a lasciare per sempre la politica, dopo aver perso il posto in Consiglio di Stato. "La spinta decisiva me l'ha data un giovane candidato per il Legislativo, che mi ha detto 'noi giovani abbiamo ancora bisogno del tuo entusiamo'. Davvero uno stimolo eccezionale". E un gesto verso la sezione di Lugano che, spiega, non lo ha mai lasciato solo.
È stato un periodo difficile, per il popolare democratico. Prima appunto la perdita del seggio, poi il Coronavirus, che comunque lo ha aiutato a vedere tutto da un'altra prospettiva. E ha ammesso che la politica è sempre stata una sua passione.
Guardando verso quel che potrà trovare se tornasse a occupare un posto attivo, lo preoccupano i problemi economici che seguiranno la pandemia e ritiene sia necessario un nuovo polo sportivo (andrà in votazione prossimamente, anche se l'MPS ha già annunciato un referendum). Si augura che l'apertura della Galleria del Ceneri dia una mano a migliorare la situazione del traffico.
E il Macello è un tema spinoso, a suo dire, lo certifica il fatto che non si sia ancora trovata una soluzione dopo molti anni. "Bisogna affrontare la questione dei bisogni dei giovani, che certamente sono cambiate negli ultimi anni e vanno molto oltre il tema del Macello. I ragazzi stanno soffrendo moltissimo questo brutto momento e hanno pochi luoghi di aggregazione".