Il Consiglio di Stato risponde alla mozione di Galeazzi che chiedeva di trovare una soluzione a livello cantonale, con una nuova sede. "L’autogestione è un’esperienza che si tiene nel Luganese, distinta da altre situazioni analoghe"
BELLINZONA - Per il Consiglio di Stato, l'autogestione resta un tema luganese. Lo si evince dalle risposte fornite a Tiziano Galeazzi, che in una mozione chiedeva la collaborazione per la ricerca di una sede per i molinari, dopo l'abbattimento dell'ex Macello, non per forza a Lugano.
Non la pensa così il Governo: "L’autogestione è un’esperienza che si tiene nel Luganese, distinta da altre situazioni analoghe. È un’esperienza localizzata sul territorio, che si è sviluppata a Lugano o quantomeno nel Luganese per scelta delle persone promotrici di quell’aggregazione sociale", si legge.
Ci sono state, è vero, altre esperienze simili, ma nessuno ha mai voluto "cantonalizzarle" come avviene col Molino. "La loro localizzazione non è scelta dall’ente pubblico ed è ben difficilmente pianificabile o ricollocabile senza la volontà delle persone direttamente interessate", aggiunge il Consiglio di Stato, convinto che una proposta di sede può esserci ma che poi vanno coinvolti gli autogestiti (e al momento questo è decisamente un problema, dato che è difficile avere dialogo, come è stato sottolineato più volte dal Municipio di Lugano). Inutile, anche, cercare di dare delle forme di gestione in cui essi non si riconoscono.
Ma come si può procedere? "Confermiamo la volontà di collaborare a trovare un’alternativa di localizzazione dell’autogestione luganese benché non possa non essere rilevato che sia la stessa Città di Lugano ad aver di fatto sciolto la convenzione nella quale era contenuto l’impegno del Governo in questa direzione".
Al momento "il Governo non ritiene necessario istituire nuovi gruppi di lavoro o task force. Auspichiamo che innanzitutto gli autogestiti riescano autonomamente ad addivenire a una posizione che raccolga le loro richieste precise nei confronti delle collettività pubbliche; posizione da cui un futuro mediatore possa partire incrociando queste richieste con quelle espresse dal Municipio e da altri eventuali soggetti, Cantone compreso".