Il comunicato: "Sia fatta massima chiarezza sull'uso dei contributi di solidarietà detratti dalla busta paga dei lavoratori"
LUGANO – "È ora di dare un taglio del 50% ai contributi pagati dai lavoratori". TiSin ritorna all’attacco chiedendo massima chiarezza sulla gestione dei fondi e la riduzione allo 0,5% della trattenuta sindacale imposta contrattualmente ai lavoratori di tutti i settori. TiSin intensificherà "inoltre la sua azione sindacale affinché sia fatta massima chiarezza sull’uso dei contributi di “solidarietà” detratti dalla busta paga dei lavoratori. 600 / 800 franchi è la somma annuale che viene trattenuta dalle buste paga dei lavoratori dell’edilizia e dei rami affini, mentre per i lavoratori e le lavoratrici degli altri settori assoggettati a un contratto collettivo di lavoro sottoscritto dai sindacati vale la regola della trattenuta dell’1% del salario percepito. Parlare di scandalo non è affatto esagerato dunque. Si tratta del così definito “contributo” di solidarietà (?) contrattuale, ma di fatto è un balzello piuttosto elevato, che i datori di lavoro trattengono dalla busta paga dei lavoratori, per riversarla direttamente nelle casse delle Commissioni paritetiche e, di riflesso, nelle diverse forme, nelle ricche casse dei sindacati che come ben si sa non vanno poi così tanto male".
E ancora: "Si tratta di fiume di denaro (solo in Ticino decine di milioni di franchi, centinai a livello nazionale) trattenuto ai lavoratori, quindi di loro appartenenza, gestito in modo non trasparente, senza coinvolgere i lavoratori e nell’indifferenza assoluta della politica. Di fatto, le Commissioni paritetiche, in cui siedono pariteticamente rappresentanti dei datori di lavoro e dei sindacati, pur gestendo consistenti risorse finanziarie appartenenti ai lavoratori e alle lavoratrici, sono controllori e controllate di sé stesse".
Per avere messo in luce il problema sopra evidenziato, che rappresenta un vero e proprio abuso verso i lavoratori e le lavoratrici, contro L’Organizzazione per il lavoro in Ticino (TiSin) le organizzazioni sindacali chiamate in causa "hanno scritto e detto un sacco di bugie, allo scopo di delegittimare il suo operato e di distrarre l’attenzione dalla nebulosa gestione dei contributi paritetici e più in generale dai vergognosi contratti di lavoro che hanno sottoscritto a favore di datori di lavoro compiacenti. Si tratta, lo ripetiamo, di subdoli attacchi orchestrati per delegittimare TiSin e allo scopo di distrarre l’attenzione dallo scottante problema dei fondi paritetici, che vede coinvolti sindacalisti e rappresentati di imprese, che rischia di scardinare il giro d’interessi generato dalle cospicue risorse finanziarie accumulate attraverso l’esagerato contributo contrattuale imposto ai lavoratori".