Il capogruppo UDC replica al ministro leghista: "Noi coerenti: è dal 2016 che ci opponiamo a quel balzello"
di Sergio Morisoli*
Ölla Peppa! Cosa c’entri la tassa sui posteggi (pardon di collegamento) con le trattative elettorali è di difficile comprensione (per leggere le dichiarationi di Norman Gobbi clicca qui, ndr). L’UDC non l’ha mai voluta. Nel 2016 l’ha bocciata in Gran Consiglio e ha fatto la campagna contro in votazione popolare. Poi ha presentato atti parlamentari per capirne l’attuazione, visto che in ballo c’era anche il Tribunale Federale. E l’ultimo nostro atto è stato un’iniziativa parlamentare per abolirla ( bocciata in Parlamento poche settimane fa).
L’UDC ha fatto della protezione dei cittadini verso gli aumenti di imposte, tasse e balzelli di ogni specie uno dei suoi pilastri strategici da due legislature. Per questo abbiamo depositato una quindicina di iniziative di sgravi per lasciare più soldi nelle tasche dei cittadini e delle piccole e medie imprese.
Se raccogliamo le firme per abolire la tassa non è né contro Zali né contro Gobbi, ma a favore dei ticinesi che devono usare l’auto per andare a lavorare e per vivere: mica per il lusso. Una tassa che fa ridere i frontalieri ma che pesa molto sul potere d’acquisto del nostro ceto medio, sempre più strizzato e con i salari in discesa e il posto di lavoro a rischio. Nient’altro.
Norman può continuare tranquillo a progettare la vittoria elettorale. Non sarà certo l’UDC ad essere una pietra di inciampo per il successo, men che meno quando vogliamo sgravare i cittadini da tasse inutili.
*capogruppo UDC