Lo chiede il Consigliere Nazionale in un'interrogazione a Berna in seguito alla circolare di Giorgio Merlani ai medici
BERNA - “Il gran numero di rifugiati provenienti dall'Ucraina mette la Svizzera dinnanzi a sfide epocali, anche in ambito sanitario”. Con questa premessa il Consigliere Nazionale Piero Marchesi interroga il Consiglio Federale. “Il medico cantonale Giorgio Merlani ha recentemente inviato una comunicazione a tutti i medici operanti nel Cantone, affinché prestino particolare attenzione a malattie contagiose che potrebbero provocare gravi problemi in ambito sanitario. In particolare sono stati segnalati i seguenti punti:
- Covid-19: in Ucraina la copertura vaccinale è tra le più basse in Europa, con il 35% della popolazione vaccinata con due dosi e meno del 2% vaccinato con la dose di richiamo. Le condizioni affrontate durante il viaggio verso la Svizzera e la situazione dell'alloggio, spesso, in luoghi collettivi, potrebbero contribuire a generare nuovi focolai;
- Tubercolosi (TB) e tubercolosi multi-resistente (MDR-TB): si tratta di due malattie ritenute importante problema di salute in Ucraina, con un'incidenza di 65 casi per 100.000 abitanti e un tasso di mortalità di 7,3 decessi su 100.000 abitanti. L'Ucraina è uno dei paesi al mondo con la più alta MDR-TB: nel 2019, il 27% dei nuovi casi era multi-resistente. Si rileva inoltre una prevalenza di infezione combinata HIV/TB del 26%, posizionandola tra le più alte un Europa;
- Altre malattie infettive prevenibili tramite vaccinazione: si rileva una buona copertura contro la difterite, tetano ed epatite B, ma contro il morbillo è nettamente insufficiente per prevenire l'emergenza di focolai. Inoltre, la scolarizzazione di bambini ucraini potrebbe rivelarsi fonte di contagio anche per i bambini svizzeri;
- Poliomielite: la copertura vaccinale varia molto in base alle fasce d'età, tra il 60% e il 99%. Una campagna di vaccinazione è iniziata il 1° febbraio 2022, ma risulta interrotta a causa della guerra;
- Rabbia: si rileva un alto rischio di rabbia tra cani e gatti. Gli animali domestici trasportati in Svizzera con i rifugiati sono potenzialmente un rischio.
Fatte queste considerazioni, Marchesi chiede al Consiglio federale quali azioni abbia adottato o intenda adottare di concerto con i vari Governi cantonali, affinché i problemi evidenziati non si rivelino una minaccia per la popolazione residente e fonte di sviluppi che potrebbero mettere in crisi il nostro sistema sanitario.