Il Movimento per il socialismo presenta un emendamento e attacca il PLR: “Gravissimo attacco ai diritti popolari”
BELLINZONA – A pochi giorni dal dibattito parlamentare sulle imposte di circolazione, che si preannuncia infuocato, il presidente del PPD, Fiorenzo Dadò, torna a ribadire, in un’intervista alla Regione, la linea del suo partito, che 5 anni fa lanciò l’iniziativa popolare al centro del dibattito, e attacca nuovamente il PLR. “Quello che sta capitando in Commissione (ndr: della Gestione), ed è vergognoso, è un tentativo deliberato di boicottare i diritti popolari impedendo ai cittadini di andare a votare. Lo si dica chiaramente, non si vuole che la popolazione voti su questo tema. Invece si trovano tutti gli escamotage bistrattando il diritto, nonostante si tratti di un’iniziativa popolare firmata da oltre 12mila persone. Rattrista e meraviglia che sia il PLR, partito di maggioranza relativa in Gran Consiglio e che ambisce di riprendersi la leadership in Consiglio di Stato, a farsi promotore di questa politica antidemocratica e totalmente contraria ai diritti popolari”.
L’auto, ribadisce Dadò, “non è un bene di lusso, ma una necessità per tante attività e in primis il lavoro. Non è giustificato che i ticinesi continuino a pagare le imposte più care di tutta la Svizzera semplicemente perché non si trovano trenta milioni l’anno da lasciare nelle loro tasche. La situazione è preoccupante, i costi stanno crescendo sempre di più: sui premi di cassa malati noi non possiamo fare niente, sul costo della vita idem, si intervenga almeno dove si può. Per questo nel 2017 abbiamo raccolto le firme dell’iniziativa popolare che chiede di abbassare le imposte di 30 milioni”.
Ma sulla spinosa questione interviene anche il Movimento per il socialismo, che presenta un emendamento e attacca a sua volta il PLR. Un emendamento che non tocca il “merito dell’iniziativa popolare, su cui ci esprimeremo nel Plenum ma sul gravissimo l’attacco ai diritti popolari messo in atto dal PLRT con il suo rapporto di minoranza. Questo partito, alfine di impedire alla popolazione di esprimersi su un’iniziativa popolare, decretata a suo tempo ricevibile dal Gran Consiglio, invece che proporre un controprogetto modifica contro la volontà degli iniziativisti il testo conforme. Si tratta dell’ennesima limitazione dei diritti democratici a cui assistiamo dall’inizio di questa legislatura. Una logica autoritaria, “suggerita” dal Consiglio di Stato e messa in atto dai partiti di governo per tentare di colpire e paralizzare il Gruppo parlamentare MPS-POP-Indipendenti reo di svolgere il suo ruolo d’opposizione nel parlamento. Come dimostrato in più occasioni il Gruppo parlamentare MPS-POP-Indipendenti usa sempre lo stesso metro di giudizio indipendentemente da chi è l’autore di una determinata proposta. Per questa ragione presentiamo questo emendamento alfine di garantire il rispetto dei diritti popolari. Un’iniziativa popolare o è accolta dal Gran Consiglio o deve essere sottoposta al voto popolare”.