Il vicepresidente del PS ritiene che il sindaco di Bellinzona sia il nome giusto per gli Stati. E su Mirante: "Il suo profilo non era rappresentativo della linea del partito. Se credeva negli ideali socialisti, non avrebbe dovuto fondare Avanti"
BELLINZONA - Branda dovrebbe correre per gli Stati, perchè a quel modo il PS avrebbe grandi possibilità di riconfermare il suo seggio, Mirante avrebbe dovuto accettare la non candidatura e non fondare un partito, che sicuramente è stato uno dei fattori del pessimo risultato socialista, la congiunzione coi Verdi è naturale. Sono tanti i temi affrontati da Adriano Venuti, vicepresidente del PS, in una intervista a La Regione.
Partendo dalla possibile candidatura del sindaco di Bellinzona per Berna: "Le capacità di Mario sono riconosciute sia all’interno che all’esterno del partito, la sua popolarità è fuori discussione. Non sempre io e lui la pensiamo allo stesso modo, tuttavia quello di Mario Branda è il nome su cui il PS dovrebbe secondo me puntare. Parliamoci chiaro: con lui candidato agli Stati il Partito socialista ticinese avrebbe concrete possibilità di mantenere quel seggio. Mi auguro quindi che sia della partita". Lo chiamerebbe, aggiunge, dieci volte al giorno per convincerlo, se fosse presidente.
Uno dei temi di disaccordo con Branda è la questione Mirante. Su cui Venuti è netto: "In vista delle cantonali Conferenza e Congresso hanno condiviso, al termine di dibattiti e confronti, le candidature proposte dalla Commissione cerca e fatte proprie dalla Direzione. Tra queste candidature non c’era quella di Mirante, ritenuta non rappresentativa della linea politica del partito. E se sostieni, come sosteneva Mirante, di credere negli ideali del Partito socialista, accetti le decisioni prese, democraticamente, dai suoi organi e non vai a fondare un partito".
Avanti è stata una delle motivazioni del risultato non brillante alla cantonali, anche se l'aver confermato il seggio in Governo è stato positivo e non era scontato, mente in Gran Consiglio tutti i partiti storici, a parte l'UDC, hanno perso posizioni. Pesa sicuramente la perdita di un posto nelle commissioni, perchè è lì che si fa la maggior parte del lavoro, sostiene Venuti.
Unirsi ai Verdi era comunque una scommessa e qualcosa di naturale, a suo avviso. "I Verdi sono di sinistra. Perché se non lo sono, sono dei Verdi liberali, che si battono per l’ambiente se c’è un tornaconto economico". Dunque, si deve continuare su quella via. "Abiamo perso in parlamento, qualcosa è andato storto. È innegabile. Questo però non deve mettere in discussione l’alleanza. Apporteremo i necessari correttivi perché il progetto rossoverde possa raccogliere consensi".