Presentati a Bellinzona i risultati dell'audit sull'ex funzionario del DSS: "Già nel 2004 poteva essere giustificato il licenziamento"
BELLINZONA - "Già nel 2004 poteva essere giustificato un il suo licenziamento". È questo uno dei passaggi chiave dell'audit esterno condotto sul caso dell'ex funzionario del DSS. I risultati dell'indagine, voluta dal Gran Consiglio dopo una marea di polemiche, sono stati presentati oggi a Palazzo delle Orsoline, alla presenza del presidente della Commissione della Gestione Fiorenzo Dadò: il padre politico dell'audit. Ad illustrarli è stata l'avvocatessa Anne Meier, coautrice del rapporto condotto dallo studio Troillet-Meier-Raetzo di Ginevra.
L'audit ha rilevato sia errori specifici nella gestione del caso dell'ex funzionario da parte dei suoi diretti superiori, sia errori più generali nella gestione del personale da parte dell'amministrazione cantonale.
"Nell'estate 2003 - riporta Tio.ch dalla conferenza stampa di questa mattina - l'ex funzionario aveva ricevuto un richiamo orale a seguito di un comportamento inadeguato assunto nei confronti di un deputato. In seguito a delle verifiche svoltesi nel 2004 è stato riscontrato che l'uomo aveva tenuto diversi atteggiamenti problematici, anche se non di rilevanza sessuale, ma non sono stati presi provvedimenti e nulla è stato formalizzato per iscritto. Un errore di gestione: sarebbe infatti stato giustificato anche un licenziamento, perché era già stato violato il dovere di fedeltà proprio alla funzione pubblica".
L'audit non lesina rimproveri al superiore diretto dell'ex funzionario, al quale più giovani si erano rivolti nel 2005 segnalando comportamenti inappropriati, tra i quali insulti oltre ai primi riferimenti di natura sessuale. Le giovani vittime avevano anche inoltrate una serie di mail scritte dall'ex funzionario, altrettanto fuori luogo. "Nulla è però stato segnalato all'ufficio del personale e le segnalazioni relative alle molestie sessuali non sono mai state trasmesse", ha sottolineato l'avvocatessa Meier, censurando il comportamento del superiore diretto dell'ex funzionario: "La sua valutazione è stata chiaramente errata. Anche se lui riteneva che quanto rivelato dalle giovani non era di rilevanza penale avrebbe dovuto comprendere che era in violazione con il dovere di fedeltà dei dipendenti pubblici".
Infine, l'ultimo caso centrale trattato dall'audit risale al 2006, quando all'ex funzionario viene affidata una stagista dal capufficio. A marzo 2007 la ragazza dichiara di aver ricevuto delle avances e per questo motivo viene rimossa dalla responsabilità dell'ex funzionario. Ma senza alcuna sanzione per l'uomo: "È un fatto quantomeno discutibile - secondo gli autori dell'audit - che non siano state eseguite ulteriori indagini e che non siano stati presi provvedimenti nei confronti dell'ex funzionario".
Ma oltre all'inchiesta, l'audit fornisce al Gran Consiglio una serie di raccomandazioni legali e organizzative da implementare nell’amministrazione cantonale, affinché casi del genere non abbiano a ripetersi.