La Confederazione era sulla lista nera italiana dei paradisi fiscali dal 1999. Raggiunto anche un accordo transitorio sul telelavoro
La Svizzera non è più sulla lista nera italiana relativa alla tassazione delle persone fisiche. Berna e Roma hanno firmato oggi una dichiarazione volta a "risolvere le restanti questioni fiscali", ha annunciato il Dipartimento federale delle finanze (DFF).
La consigliera federale Karin Keller-Sutter e il ministro delle finanze italiano Giancarlo Giorgetti hanno firmato una dichiarazione politica concernente la regolarizzazione di alcune questioni fiscali pendenti. In particolare, l'Italia toglie la Svizzera dalla black list del 1999, si legge in un comunicato del DFF. Ciò elimina un ostacolo amministrativo nelle relazioni fiscali tra i due paesi, sottolinea il Dipartimento nella nota.
La Confederazione e la vicina Repubblica hanno trovato anche una soluzione transitoria in merito all'imposizione del telelavoro per i lavoratori frontalieri valida fino al 30 giugno. Questo accordo amichevole sarà firmato non appena l'Italia avrà varato le basi legali per lo stralcio della Svizzera dalla black list. Si tratta di una soluzione transitoria, valida retroattivamente da febbraio, ai sensi dell'accordo sui frontalieri del 1974.
"La dichiarazione dirime finalmente due importanti questioni fiscali aperte tra Svizzera e Italia", ha affermato Karin Keller-Sutter, citata nella nota.
Durante il colloquio tra le due parti, Giorgetti si è inoltre dimostrato fiducioso che nelle prossime settimane il parlamento italiano ratificherà il nuovo accordo relativo all'imposizione dei frontalieri sottoscritto nel 2020. In Svizzera l'intesa è stata approvata dalle Camere federali già nel marzo del 2022.