Il provvedimento, definitivamente accettato con 120 voti favorevoli, andrà a sostituire quello del 1974. Inoltre, la Svizzera verrà stralciata dalla lista nera dei paradisi fiscali
ROMA - Il Senato italiano ha definitivamente approvato all’unanimità il nuovo accordo sui frontalieri, con 120 voti favorevoli. Sottoscritto il 23 dicembre 2020, dopo anni di trattative, andrà a sostituire quello siglato nell’ormai lontano1974. Il Consiglio degli Stati svizzero lo aveva già approvato in via definitiva il 13 dicembre 2021, mentre il Nazionale aveva dato il via libera nel marzo dello scorso anno, ma da parte di Roma vi erano stati notevoli ritardi, anche a causa del cambio di governo.
L'accordo era già stato adottato all'unanimità il 4 maggio scorso dalla Camera dei Deputati italiana, che aveva accolto due emendamenti presentati dal Governo; le due modifiche, riguardanti la tassazione del telelavoro e la rimozione della Svizzera dalla lista nera dei paradisi fiscali, erano state proposte in seguito all’incontro tra la ministra delle finanze elvetica Karin Keller-Sutter e il suo corrispettivo italiano Giancarlo Giorgetti e avevano richiesto un’ulteriore approvazione da parte del Senato.
Alle negoziazioni hanno partecipato le autorità ticinesi, grigionesi e vallesane, oltre alle organizzazioni sindacali e all'Associazione Comuni italiani di frontiera. In seguito alle nuove intese raggiunte, la Svizzera tratterrà l'80% dell'imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno sul suo territorio, contro poco più del 60% che trattiene attualmente. I nuovi frontalieri saranno poi tassati in via ordinaria anche in Italia. Alle persone che lavorano o hanno lavorato in Ticino, nei Grigioni e in Vallese tra il 31 dicembre 2018 e la data di entrata in vigore del testo si applica invece un regime transitorio. I frontalieri cosiddetti "attuali", continueranno a essere tassati esclusivamente in Svizzera. La Confederazione verserà ai Comuni italiani di confine fino all'anno fiscale 2033 una compensazione finanziaria del 40% dell'imposta alla fonte.
In base alla nuova intesa, la Svizzera sarà inoltre stralciata dalla lista nera dei paradisi fiscali.