"Come genitore, prima ancora che come municipale, ho un messaggio per le autorità cantonali. Per favore, rivedete l’approccio che avete scelto"
di Giuseppe Cotti * (da Facebook)
Sono perplesso per il contenuto della nuova agenda scolastica, prodotta dal Cantone e destinata ai bambini ticinesi già a partire dalla 5a elementare. Al suo interno, un argomento delicatissimo come la diversità di genere viene banalizzato e usato come strumento di una battaglia ideologica importata dal mondo anglosassone.
Non stiamo parlando di una campagna per il rispetto dei diritti delle minoranze, sulla quale mi troverei d'accordo. Siamo di fronte a una fuga in avanti politica, su un tema estremamente divisivo, perfino all’interno dello stesso movimento LGBT: il riconoscimento del terzo sesso da parte dello Stato.
La nuova edizione dell’agenda scolastica propaganda in nome dello Stato, presentandole come fossero dati acquisiti, quelle che in realtà sono le rivendicazioni di una minoranza. Posizioni estreme, in contrasto con le verità scientifiche.
In Svizzera la scuola è un ambiente inclusivo e rispettoso, costruito per il benessere e la crescita di ogni allieva e ogni allievo. Non dobbiamo però mai dimenticare il confine molto labile che divide l’educazione dall’indottrinamento – e dobbiamo considerare anche le preoccupazioni dei genitori, in merito agli argomenti trattati in classe. Se è vero che molte famiglie oggi sono in crisi, non per questo la scuola deve arrogarsi il diritto di assumere il loro ruolo.
Come genitore, prima ancora che come municipale, ho un messaggio per le autorità cantonali. Per favore, rivedete l’approccio che avete scelto per questa agenda: fate in modo che i suoi contenuti siano rispettosi dei valori democratici e della separazione fra i ruoli educativi – quello dei docenti e quello dei genitori.
Fatelo, in gioco c’è il benessere e lo sviluppo armonioso delle nostre figlie e dei nostri figli.
* vicesindaco di Locarno