La ministra ha parlato per la prima volta del controverso diario al centro delle polemiche: "Realizzata in collaborazione con il DSS..."
BELLINZONA/TRESA - Gli allievi delle quinte elementari delle scuole elementari di Tresa non riceveranno l’agenda scolastica del DECS. Il Municipio guidato dal sindaco Piero Marchesi, è infatti il primo Esecutivo comunale a passare dalle parole ai fatti, boicottando il diario finito al centro di una bufera politica a causa di due vignette dedicate all’identità di genere.
Il comune di Tresa ha comunicato la propria decisione tramite una lettera inviata alla Direttrice del DECS Marina Caobbio. “L’Esecutivo - si legge nello scritto - ritiene di dover prendere questa decisione per tutelare gli allievi da contenuti che trattano la diversità di genere in modo pretestuoso, strumentale e inadeguato per giovani ragazze e ragazzi, che sono in un’età molto sensibile e influenzabile. L’agenda sembra aver l’intento di considerare la diversità di una minoranza - che va certamente tutelata e ottenuta con la dovuta sensibilità - come la normalità, o addirittura come tendenza a cui i giovani dovrebbero ispirarsi”.
“Che la scuola pubblica debba occuparsi in modo così schierato di questi temi - si legge ancora nella lettera - ci pare inadeguato. Esortiamo il DECS a sospendere la distribuzione dell’agenda in questa forma, rivedendo la stessa in tempi brevi”.
E nel primo pomeriggio sulla polemica si è espressa per la prima volta Marina Carobbio, nel corso della conferenza stampa dedicata all’apertura dell’anno scolastico che prenderà avvio lunedì. La ministra è stata estremamente prudente e misurata nelle parole, restando su concetti generali. Spetterà al Governo, ha spiegato, entrare nei dettagli, rispondendo agli atti parlamentari pervenuti in questi giorni.
“L’agenda - si è limitata a dire Carobbio - è stata realizzata da un gruppo di lavoro interdipartimentale DECS e DSS, con l’aiuto di vari esperti”. Anche il Dipartimento guidato da Raffaele De Rosa, insomma, ha partecipato alla stesura del diario. Un messaggio indiretto al Centro che si è schierato in prima linea contro la pubblicazione.
“L’agenda - ha aggiunto Carobbio - affronta il tema della discriminazione e dei giudizi, quello dell’identità di genere è solo uno degli aspetti trattati”.
Una precisazione importante, però, la Consigliera di Stato socialista l’ha fatta: “Il Cantone mette a disposizione dei comuni le agende. Tocca poi ai Municipi decidere se distribuirle nelle scuole elementari, oppure no”. Nessuna polemica, dunque, da parte del DECS verso quei comuni che, come Tresa, decideranno di bloccare il diario.
Ma il Cantone intende andare avanti nella distribuzione? “Al momento non si è discusso di bloccarla nelle scuola media”, si è limitata a rispondere Carobbio.