POLITICA E POTERE
La Federcommercio pettina il Consiglio di Stato: "Promuove gli acquisti oltre confine"
Lorenza Sommaruga: “Il nostro settore auspicava che il Governo mirasse a proteggere l'economia ticinese e chi sceglie di acquistare in Ticino”
TiPress/Alessandro Crinari

BELLINZONA - “Il Commercio al dettaglio ticinese non condivide in nessun modo la risposta del Consiglio di Stato alla procedura di consultazione del Dipartimento federale delle finanze”. In una nota a firma della presidente Lorenza Sommaruga, la Federcommercio va all’attacco e critica duramente la risposta del Consiglio di Stato alla procedura di consultazione del Dipartimento federale delle finanze concernente l'importazione esente dall'imposta di beni in piccola quantità. Un tema che fa discutere da tempo (leggi qui).

“Ci aspettavamo una presa di posizione chiara e definita – si legge nella nota -. Invece l'analisi tiene unicamente conto degli interessi dei consumatori che acquistano oltre confine, trascurando quelli dei commercianti locali, che non devono sopportare solo le conseguenze dell’aumento del costo della vita e della situazione stagnante dei redditi. In un periodo caratterizzato dall’inflazione e dal franco forte, il nostro settore auspicava che il Consiglio di Stato mirasse a proteggere l'economia ticinese e chi sceglie di acquistare in loco e non ad incentivare gli acquisti oltre frontiera, già sufficientemente incoraggiati dal Parlamento italiano.

Occorre infatti rammentare che dal 1° febbraio 2024 i ticinesi che acquisteranno oltre frontiera potranno ottenere un rimborso dell'IVA italiana già a partire da uno scontrino unico di EURO 70.01 (contro la precedente soglia minima di EURO 154,94) sull'acquisto di beni ad uso personale. La misura, che ha il chiaro intento di sostenere la ripresa del settore turistico italiano, va però a discapito dell’economica ticinese.

Il commercio al dettaglio cantonale sta attraversando una crisi che si protrae da anni; la continua erosione delle cifre d'affari mette fortemente a repentaglio la sopravvivenza di molte aziende e il conseguente mantenimento dei posti di lavoro che esse generano. A fronte di questa preoccupante prospettiva, Federcommercio si sarebbe aspettata tutt’altra tutela da parte del Consiglio di Stato, principalmente a favore del tessuto economico locale, assicurato dal commercio al dettaglio.

Allo scopo di proteggere e rafforzare gli acquisti alle nostre latitudini e contrastare l’impatto delle politiche estere, Fedecommercio è pertanto nettamente favorevole alla modifica dell'ordinanza messa in consultazione dal Dipartimento federale delle finanze, che prevede la riduzione della soglia di esenzione d'imposta per beni acquistati all'estero in piccola quantità, di valore minimo o il cui ammontare d'imposta è irrilevante, dagli attuali 300 a 150 franchi.

Posto che appare incomprensibile il nostro mancato coinvolgimento preventivo in merito a una tematica molto importante e delicata, Federcommercio si aspetta dal Consiglio di Stato una chiara presa di posizione in favore del settore del commercio al dettaglio a salvaguardia delle sue aziende e dei numerosi posti di lavoro che esso garantisce”.

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