POLITICA E POTERE
Cittadella della Giustizia, tre domande a Mauro Ermani
“Non spetta ai magistrati suggerire alla politica quali scelte siano prioritarie e quali no. E ritengo che chiamare il popolo alle urne non è mai una cattiva cosa in uno stato democratico”
TiPress/Pablo Gianinazzi

Il Gran Consiglio ha approvato mercoledì il credito di 76 milioni per l’acquisto dello stabile attualmente sede della banca EFG. Un primo passo verso la realizzazione della Cittadella della giustizia, che però presuppone ulteriori ingenti investimenti. Ma prima il credito dovrà superare l’ostacolo del referendum finanziario obbligatorio, che lo stesso Parlamento ha approvato poco dopo. Abbiamo posto tre domande al presidente del Tribunale penale Mauro Ermani.

Giudice, tutti convengono sulla fatiscenza dell’attuale palazzo di giustizia, ma alcuni sostengono che voi non lavoriate in una sorta di bidonville. I magistrati non stanno esagerando nel descrivere le condizioni dell’edificio di via Pretorio?

Credo che nessun magistrato abbia mai parlato di bidonville. Certo è, però, che qualsiasi persona in buona fede che visita l’attuale palazzo di giustizia di Lugano non può non constatare come si tratta di un edificio ormai obsoleto, che non risponde più alle necessità operative a cui una giustizia moderna deve far fronte.

Molti obiettano che la priorità sarebbe investire sul potenziamento della Magistratura piuttosto che sulla logistica. Secondo lei cos’è prioritario?

Esigenze logistiche e di personale spesso vanno a braccetto. Non so se, davvero, la giustizia, e soprattutto in quali settori, ha bisogno di potenziare i propri effettivi, ma è sicuro che, laddove vi fosse la necessità, occorre disporre di stabili appropriati dove ospitarli. 

In tempi di ristrettezze finanziarie, di tagli nel sociale e di sacrifici, molti ritengono che sia esagerato un investimento che alla fine si aggirerà, tutto compreso, su un quarto di miliardo. È un’obiezione fondata? E da questo profilo è un bene che si possa esprimere il popolo?

Non spetta ai magistrati suggerire alla politica quali scelte siano prioritarie e quali no. La magistratura ha però il dovere di indicare le proprie esigenze e di segnalare i problemi a cui è confrontata e, da questo punto di vista, quello dell’esigenza di una sede che sia dignitosa e al passo coi tempi è senz’altro una priorità. Personalmente ritengo che chiamare il popolo alle urne non è mai una cattiva cosa in uno stato democratico.

Per restare sempre aggiornati con le notizie principali di Liberatv.ch, iscriviti gratuitamente al canale Whatsapp (clicca qui) - E ricordati di attivare la campanella....   

 

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Potrebbe interessarti anche

POLITICA E POTERE

Nomine al Ministero Pubblico, tre domande a Fulvio Pelli: "Sconcertato dal lavoro della Commissione parlamentare"

CRONACA

"Mauro Ermani deve dimettersi"

POLITICA E POTERE

Il PS scarica Mauro Ermani

IL FEDERALISTA

Le turbolenze della Giustizia ticinese: confronto Manna-Agustoni

POLITICA E POTERE

Il Governo rompe il silenzio: tre sì il 9 giugno! Zali: "La misura dolente della riforma fiscale"

POLITICA E POTERE

Sciopero degli statali, tre domande a Raoul Ghisletta

In Vetrina

LETTURE

Francesco Lepori: “Mafiadigitale.ch”

18 FEBBRAIO 2025
EVENTI & SPETTACOLI

Torna l’ATP Challenger Città di Lugano. Ars Medica Centro dello Sport è ancora Medical Partner

18 FEBBRAIO 2025
LETTURE

Martistella Polli: “Destinazione Amore”

11 FEBBRAIO 2025
ENERGIA

AIL, Tijana Catenazzi direttrice dell’area Persone e Futuro

07 FEBBRAIO 2025
LETTURE

François Hainard: “Il vento e il silenzio”. Romeo e Giulietta nella Brévine

04 FEBBRAIO 2025
OLTRE L'ECONOMIA

"L'impegno dell'economia per la società"

31 GENNAIO 2025
LiberaTV+

LISCIO E MACCHIATO

La lettera di Quadri e Verda Chiocchetti: "Colpevoli di femminilità"

19 FEBBRAIO 2025
POLITICA E POTERE

I "no" di Zali, i radar di Gobbi e l'UDC. Tre domande a Daniele Piccaluga

15 FEBBRAIO 2025
SECONDO ME

Marchesi: "Trump smaschera l'illusione occidentale: la Svizzera paga il prezzo di scelte miopi"

17 FEBBRAIO 2025