"Ora la Confederazione che si deve finalmente dotare di una base legale per poter disporre un riparto equo e ragionevole dei migranti in tutta la Svizzera"
La visita di ieri a Chiasso del consigliere federale Beat Jans pare aver segnato una svolta nella relazione tra Berna e il Mendrisiotto sul tema rifugiati. “Persone provenienti da Paesi con scarse possibilità di vedersi riconoscere l’asilo non dovrebbero più poter depositare una domanda in Svizzera - ha detto il ministro -. Sarete forse sorpresi di sentire queste parole pronunciate da un consigliere federale del Ps. Ma distogliere lo sguardo dai problemi non è una politica di sinistra. Chi lo crede si sbaglia. L’ideologia non c’entra. Si tratta di sfide concrete, di preoccupazioni legittime della popolazione".
Abbiamo chiesto un'opinione su questo cambio di rotta all'avvocato Renzo Galfetti, che nei mesi scorsi è stato tra le voci più chiare e autorevoli sulla questione.
di Renzo Galfetti *
Contrariamente alla maldestra visita di Elisabeth Baume-Schneider, che ha lasciato un po’ tutti con il naso in mezzo alla faccia, la visita di Beat Jans ha destato l’impressione che Berna finalmente voglia prendere di petto la situazione e cercare di risolvere, o almeno contenere, le problematiche che assillano il Mendrisiotto.
Un cauto ottimismo è quindi legittimo ma, come ben detto dal Consigliere di Stato De Rosa, la Confederazione dovrà ripartire equamente i migranti su tutto il territorio svizzero e debitamente indennizzare Cantoni e Comuni per i costi che questa ospitalità comporta.
Certo il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, diplomaticamente, ha chiesto collaborazione e solidarietà agli altri Cantoni ma io credo che siano speranze vane.
Già solo fra i Comuni ticinesi non v’è solidarietà, figuriamoci con gli altri Cantoni.
Il problema è quindi della Confederazione che si deve finalmente dotare di una base legale per poter disporre un riparto equo e ragionevole dei migranti in tutta la Svizzera.
* avvocato