Ieri si è aperta una due giorni dedicata all'ex Consigliere Federale, scomparso nel 2020. De Rosa ha parlato di lungimiranza e coraggio, il giornalista Bernasconi ha detto che la sua visione è una importante eredità per il Centro
LOCARNO - Flavio Cotti è stato senza dubbio una delle principali figure politiche ticinesi, rappresentante del Centro e già Consigliere Federale. Sono numerose le personalità che in questi giorni, in una due giorni di convegno, lo stanno ricordando a Locarno.
Tra loro, l'attuale Ministro Ignazio Cassis e gli ex Adolf Ogi e Joseph Deiss. La morte avvenuta durante il periodo di restrizioni Covid, nel 2020, non aveva permesso una commemorazione adeguata per Cotti.
"Per me è e resterà sempre Flavio", ha detto, con emozione, Raffaele De Rosa. Cotti era all'avanguardia su temi di protezione e salvaguardia dell'ambiente. I suoi erano "pensieri a visioni che hanno fatto diventare la Svizzera un paese all’avanguardia in fatto di sensibilità ambientale e climatica, ben prima dei fenomeni negativi che tutti noi oggi conosciamo e subiamo. Le visioni di Flavio sull’ambiente – a quel tempo – non erano necessariamente motivo di consenso e di condivisione da parte della classe politica e del popolo. A Flavio però questo non dava fastidio perché il suo agire politico era mosso da ben altro che non l’ossessiva e ossessionante ricerca del consenso".
Un altro punto cardine dell'attività di Cotti citata dal Consigliere di Stato è la solidarietà. Dal mio osservatorio confermo quanto ci sia bisogno di solidarietà, a più livelli e negli ambiti più variegati. Oggi come allora occorre una visione per così dire “fiduciosa” di solidarietà e di generosità che consentono di tenere vivo, far cresce, rafforzare e costantemente rinnovare il patto di solidarietà che ci unisce. Questa visione è quella della mia attività quotidiana e delle piccole cose; tante sono infatti le persone che incontro e che si dedicano all’altro offrendo il proprio tempo, le proprie risorse e le proprie competenze per rendere sempre migliore, accogliente e inclusiva la nostra società. L’individualismo e l’egoismo, così presenti nella vita di tutti i giorni, vanno quindi costantemente controbilanciati con questa preziosa attitudine rivolta all’altro e al prossimo così come Flavio, già oltre trent’anni fa, ci invitava a fare per non mettere in pericolo il futuro e la coesione del nostro Paese".
Impregnate, come egli stesso diceva, dal pensiero sociale e cattolico, la dottrina politica di Cotti è stata caratterizzata da lungimiranza e coraggio. "Con il suo stile da gentiluomo, umile e saggio, mosso dai valori cristiani, attento alla salvaguardia dell’ambiente e alla giustizia sociale, estimatore dei giovani e degli anziani, Flavio ci ha consegnato un’importante eredità plasmata e costruita in decenni di attività e di impegno civico di alto livello. Un’eredità unica, preziosa, che merita di essere valorizzata come stiamo facendo oggi e messa a disposizione delle giovani generazione. Grazie, Flavio", ha terminato De Rosa.
Il giornalista Moreno Bernasconi ha portato una analisi dell'attività politica di Cotti, eletto in Consiglio Federale in un momento difficile della storia svizzera. "Non fece sconti ai disfattisti che volevano buttare a mare, facendo di ogni erba un fascio, neutralità, democrazia diretta e federalismo… ma incitò anche a non cedere alla tentazione ormai impraticabile di una miope e presuntuosa via solitaria, confidando nel fatto che i capisaldi su cui poggia il nostro Paese avrebbero potuto trovare rinnovata attuazione in un mutato contesto europeo e internazionale", ha detto riassumendo alcuni discorsi tenuti in varie occasioni mentre era a Berna, sottolineando la sua convinzione che la Svizzera trovasse un nuovo equilibrio con l'Europa, portando nel dibattito temi come democrazia diretta e federalismo.
La direzione presa poi dall'UE, "un organismo sempre più economico-finanziario, indifferente se non ostile alle radici cristiane europee, e sempre meno politico-culturale", era ormai distante dalla visione ideale del politico ticinese. Ma per Bernasconi "la visione di Svizzera di Flavio Cotti e i valori di sussidiarietà, federalismo, solidarietà, parità e salvaguardia del creato che egli ha fatto propri e promosso con la sua politica a tratti pionieristica costituiscono una preziosa eredità per la nuova Alleanza del Centro nata dalla fusione fra l’ex partito democristiano di ispirazione cattolica e il Partito borghese democratico di impronta riformata e per chi vi aderisce, magari senza richiamarsi alle tradizioni protestanti e cattoliche, perché condivide quei valori. In particolare la visione personalista, profondamente radicata nel sistema politico elvetico, intesa come principio di equilibrio fra i diritti della persona e quelli della comunità".
La commemorazione proseguirà anche oggi.