L'ex Consigliere Federale che insieme ad alcuni ex colleghi aveva sottoscritto un appello contro l'iniziativa, ammette l'errore: "Ecco perchè è passata..."
BERNA - È stato uno dei passaggi più controversi, dibattuti e ad alto tasso polemico della campagna sulla 13esima AVS. Parliamo dell’appello pubblico di alcuni ex Consiglieri Federali - Adolf Ogi, Doris Leuthard, Pascal Couchepin, Johann Schneider-Ammann e Joseph Deiss - con il quale si invitava il popolo a respingere la proposta. "Ci rivolgiamo oggi a voi con seria preoccupazione, poiché il futuro finanziario della nostra AVS è seriamente minacciato”, avevano scritto gli ex ministri in una lettera aperta.
La missiva aveva scatenato un pandemonio, vuoi per una certa irritualità (anche se non era la prima volta) nella scelta degli ex Consiglieri Federali di scendere direttamente nell’arena di una battaglia politica, vuoi per il vitalizio percepito dai già governanti, circa 230'000 franchi all'anno. E infatti, secondo il parere di molti analisti, questa mossa si è rivelata un vero e proprio boomerang per i fautori del “no” alla tredicesima. Tanto è vero che i sindacati l’hanno utilizzata in lungo e in largo contro i propri avversari.
E oggi, all’indomani dello storico successo dell’iniziativa, è tempo di mea culpa. L’ex Consigliere Federale UDC Adolf Ogi ha deciso di chiedere scusa: “Quella lettera è stata un errore, mi dispiace!”. L’ex ministro bernese ha detto di essersene immediatamente reso conto dalle numerose lettere anonime e assai negative ricevute dopo la pubblicazione dello scritto.
Per Ogi il successo della 13esima è semplice da spiegare:"Dopo i miliardi spesi dallo Stato per la crisi del coronavirus, per l'Ucraina, per gli aiuti allo sviluppo e per i rifugiati, la gente ora voleva qualcosa per sé".
“Ora - ha aggiunto - il popolo ha accettato l’iniziativa e non c’è niente di sbagliato in questa decisione”.
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