Il comunicato del Gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi: "Camponovo idoneo. Pronta un'iniziativa per cambiare il sistema di nomina dei magistrati"
BELLINZONA – Dieci ex procuratori pubblici hanno impugnato carta e penna per firmare una lettera indirizzata al Gran Consiglio. Nel mirino il processo di nomine dei magistrati che il Parlamento sarà chiamato a eleggere anche lunedì prossimo. Esternando "viva preoccupazione", i dieci ex procuratori hanno ribadito l'importanza cruciale dell'esperienza accumulata dai candidati. Insomma - ad avviso degli scriventi -, la prassi che porta all'elezione di un procuratore deve essere cambiato tenendo conto di meritocrazia, esperienza e competenze facendo passare in secondo piano la "casacca" politica.
Nel pomeriggio di oggi è arrivata anche la presa di posizione della Lega dei Ticinesi. "Il Gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi – si legge in una nota – si è riunito ieri sera a Rivera per affrontare il programma della prossima sessione di Gran Consiglio. Dopo l'evasione dei punti all'ordine del giorno il Gruppo leghista ha affrontato il tema delle nomine di magistrati agendate per lunedì prossimo. Il Gruppo ha sentito il candidato procuratore pubblico ed attuale segretario giudiziario Alvaro Camponovo. A seguito di una vivace discussione, che non ha sempre riscontrato l’unanimità di tutti i presenti, il Gruppo parlamentare ha infine deciso di sostenere la sua candidatura perché ritenuto in primis idoneo dalla commissione indipendente di valutazione e secondariamente perché la sua esperienza già oggi in seno al Ministero pubblico è garanzia di agevole inserimento nell'organico della procura cantonale".
E ancora: "In parallelo, il Gruppo leghista ha deciso di promuovere un'iniziativa parlamentare per cambiare il sistema di nomina dei magistrati, che regolarmente finisce sotto tiro per le modalità non sempre lineari e soprattutto garanti dell'autorevolezza di cui la Magistratura necessita. Si ritiene infatti necessario un cambio di prassi, tramite un’elezione democratica che garantisca la partecipazione più ampia possibile di candidati e svincoli da pressioni politiche e mediatiche un compito essenziale del Parlamento cantonale, ossia definire chi va ad operare a favore della Giustizia ticinese. In questo modo il Gruppo leghista auspica che la questione nomine nella Magistratura possa godere di quella tranquillità essenziale al buon funzionamento del terzo potere dello Stato".