POLITICA E POTERE
Le bordate di Quadri e Verda: "La nostra destituzione? Il CdM cerca di proteggere sé stesso"
I passaggi salienti del ricorso dei due giudici che hanno segnalato Ermani per pornografia: “Per smarcarsi da ogni rimprovero derivante dalla violazione dell’obbligo di denuncia (fra cui la possibile accusa di favoreggiamento), era necessario..."
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Di Marco Bazzi

In oltre trenta pagine i giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti contestano la decisione con cui il 10 dicembre il Consiglio della magistratura (CdM) li ha destituiti con effetto immediato. Nel ricorso, datato 19 dicembre, i due magistrati del Tribunale penale chiedono alla Commissione di ricorso sulla magistratura di conferire l’effetto sospensivo alla decisione, negato dallo stesso CdM, che li ha praticamente messi alla porta nel giro di poche ore, considerandoli indegni di ricoprire la carica.

Motivo: Quadri e Verda Chiocchetti hanno segnalato un possibile reato di pornografia da parte del presidente del Tribunale penale, Mauro Ermani, in relazione all’ormai famosa foto dei due grandi falli finti (esposti al museo del sesso di Amsterdam) inviata da quest’ultimo alla segretaria che si ritiene vittima di mobbing, quella che nei nostri articoli precedenti abbiamo chiamato Signora X. Per un riassunto della vicenda si leggano i correlati.

I due giudici ricostruiscono anzitutto la cronologia dei fatti.

Prendiamoci un attimo per leggerla insieme, perché è importante per capire cos’è accaduto in questi mesi. Poi entriamo nel vivo del ricorso che solleva pesanti interrogativi sull’agire del CdM.

Si legge nel ricorso: “A seguito delle problematiche esistenti all’interno della cancelleria del Tribunale penale cantonale, che il presidente Mauro Ermani non ha mai voluto affrontare, la segretaria (…) in data 24 novembre 2023 si è rivolta all’allora presidente del Tribunale d’appello, che ha poi trasmesso il suo verbale di audizione alla Sezione risorse umane.

Dopo che il Giudice Ermani aveva rifiutato esplicitamente la richiesta dei Giudici Quadri e Verda Chiocchetti di organizzare un plenum per discutere le problematiche del segretariato e quanto riferito loro (dalla Signora X), questi ultimi hanno segnalato alla Commissione amministrativa del Tribunale d’appello la situazione venutasi a creare, oltre a certi atteggiamenti tenuti dalla segretaria responsabile (che abbiamo chiamato Signora Y), attiva al Tribunale d’appello da molti anni; la Sezione delle risorse umane, dopo aver sentito (la Signora X) a due riprese, in data 11 aprile 2024 ha segnalato il Giudice Ermani al Consiglio della magistratura per una serie di comportamenti decisamente inadeguati, che ha aperto un procedimento disciplinare.

La problematica è stata segnalata altresì alla Commissione amministrativa del Tribunale d’appello, che ha aperto un’inchiesta amministrativa, poi delegata dal Consiglio di Stato all’avv. Galliani. Va sin d’ora rilevato che il Consiglio della magistratura ha rifiutato di acquisire agli atti del procedimento in esame questi incarti, esplicitamente richiamati”.

Poi…

Poi, “il 12 aprile 2024 i Giudici Mauro Ermani, Marco Villa e Amos Pagnamenta hanno consegnato al Consiglio della magistratura una segnalazione diretta contro i Giudici Francesca Verda Chiocchetti e Siro Quadri: si tratta di una trentina di pagine, di cui 23 vertono sulla situazione all’interno del segretariato del Tribunale penale cantonale, in cui però viene leso pesantemente anche l’onore dei Giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti, tanto sul piano personale quanto sul piano professionale”.

Poi…

Poi, “in occasione dell’udienza del 24 maggio 2024 davanti all’intero Consiglio della magistratura i cinque Giudici e in particolare il Giudice Mauro Ermani hanno più volte sottolineato che il Tribunale funziona perfettamente, segnatamente che non vi è nemmeno motivo di pensare che non funzionerebbe in futuro. Al termine si era concordato che il Consiglio della magistratura avrebbe avviato una mediazione tra i Giudici;

il Consiglio della magistratura dopo le audizioni dei Giudici dell’11 e 18 giugno 2024 non ha più intrapreso nulla: non è dato a saperne i motivi;

il 22 luglio 2024 i Giudici Francesca Verda Chiocchetti e Siro Quadri hanno presentato un esposto al Ministero pubblico intitolato “querela e segnalazione”, con il quale hanno postulato l’apertura di un procedimento penale per diffamazione nei confronti dei Giudici Mauro Ermani, Marco Villa e Amos Pagnamenta, e hanno segnalato la possibile realizzazione del reato di pornografia ex art. 197 cpv. 2 CP da parte del Giudice Mauro Ermani, per la nota fotografia dei due falli giganti realistici in erezione, sottoposta loro dalla segretaria (Signora X) nell’ambito di una richiesta di aiuto per la complessiva situazione che stava subendo (mobbing da parte della segretaria responsabile (Signora Y) e comportamenti decisamente inadeguati da parte del Giudice Mauro Ermani. Il tutto è stato consegnato in busta chiusa alla segretaria personale del Procuratore generale Andrea Pagani;

il giorno dopo il presidente del Consiglio della magistratura, Giudice Damiano Stefani, è stato informato dell’avvenuto inoltro di questo esposto al Ministero pubblico;

nei giorni a seguire è sembrato esserci all’orizzonte un incontro conciliativo tra le parti davanti al presidente del Tribunale d’appello: per questo motivo l’avvocato Marco Broggini (legale dei due giudici destituiti, ndr) con lettera raccomandata “personale” del 30 luglio 2024 ha chiesto al Procuratore generale Andrea Pagani che la procedura in questione fosse tenuta in sospeso”.

Ma alla fine… ARRIVA PASSINI

Alla fine Pagani ha segnalato il caso al Governo, che ha deciso di affidare il caso a un procuratore straordinario, che come ha dichiarato il ministro delle Istituzioni Norman Gobbi, il suo Dipartimento ha individuato nel grigionese Franco Passini.

Poi… SPUNTA LA FOTO DEI MAXI FALLI

Poi la Regione ha pubblicato la foto dei due falli con una donna seduta al centro e il presidente del CdM, il giudice Damiano Stefani, ha dichiarato alla RSI di aver visto “ora ufficialmente” la foto medesima.

“Si è trattato di una bugia – scrivono i giudici nel loro ricorso -. D'altronde, la stessa decisione impugnata (la decisione di destituzione, ndr) accerta che la fotografia dei due falli giganti realistici in erezione è stata ricevuta dal Consiglio della magistratura in via ufficiale prima della fine di giugno 2024, poiché inviata dalla segretaria (Signora X) nell’ambito di una sua segnalazione proprio contro il Giudice Mauro Ermani.

Il 23 agosto 2024 è apparsa sui media una doverosa presa di posizione dell’avv. Marco Broggini che ha fornito le dovute precisazioni ai cittadini, viste le inesattezze espresse dal Giudice Damiano Stefani”.

Poi… PASSINI EMANA UN NON LUOGO

Poi, “in data 4 settembre 2024 il Procuratore pubblico straordinario Franco Passini, al quale era stato ribadito telefonicamente dall’avv. Marco Broggini di tenere in sospeso la trattazione del procedimento penale, ha emanato in tutta fretta il decreto di non luogo a procedere relativo all'ipotesi di reato di cui all’art. 197 cpv. 2 CP (pornografia, ndr).

Come risulta dalla disposizione del 30 settembre 2024 del Consiglio della magistratura emessa nell'ambito di questo procedimento, il decreto di non luogo è giunto nelle mani del Consiglio della magistratura lunedì 9 settembre 2024.

Il medesimo giorno, ossia il 9 settembre 2024, è stato aperto nei confronti dei giudici Francesca Verda Chiocchetti e Siro Quadri la procedura disciplinare qui in esame.

Le relative decisioni di apertura sono state intimate quella sera all'avv. Marco Broggini, il quale era in vacanza e non ha potuto ritirare le raccomandate.

Le medesime sono state notificate anche al Giudice Mauro Ermani.

LA FUGA DI NOTIZIE

Un noto giornalista, Marco Bazzi, ha interpellato telefonicamente il Giudice Siro Quadri la mattina del 10 settembre 2024, chiedendogli se fosse al corrente di una procedura aperta dal Consiglio della magistratura nei suoi confronti e nei confronti della Giudice Francesca Verda Chiocchetti, addirittura volta alla loro destituzione per denuncia mendace".

Poi… LA RICUSA DEL CDM

Poi “i Giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti hanno ricusato l'intero Consiglio della magistratura. Le istanze di ricusa presentate il 16, il 23 settembre e il 3 ottobre 2024 sono state dichiarate inammissibili dallo stesso Consiglio della magistratura, che si è arrogato il diritto di sentenziare autonomamente nonostante il chiaro tenore dell'art. 87 cpv. 3 Legge organica giudiziaria (LOG).

Al Consiglio della magistratura dev'essere sfuggito che (…) il Consiglio della magistratura non può mai decidere esso stesso le istanze di ricusa che riguardano tutti i suoi membri, nemmeno se le considera “manifestamente irricevibili o prive di qualsiasi fondamento”.

Il relativo ricorso alla Commissione di ricorso sulla magistratura contro queste decisioni è tutt'ora pendente.

Nonostante la procedura ricorsuale concernente gli auto-giudizi (emanati contra legem) sulle domande di ricusa...”.

Poi… ANALISI DOTTRINALE DI UN REATO

Poi i ricorrenti entrano nel merito del reato di pornografia, iniziando dall’articolo che protegge i minorenni: “Giusta l'art. 197 cpv. 1 Codice Penale, chiunque offre, mostra, lascia o rende accessibili a una persona minore di sedici anni scritti, registrazioni sonore o visive, immagini o altri oggetti o rappresentazioni pornografici, o li diffonde per mezzo della radio o della televisione, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.

Secondo il cpv. 2, prima frase, chiunque espone o mostra in pubblico oggetti o rappresentazioni a tenore del capoverso 1 o li offre a una persona che non gliene ha fatto richiesta, è punito con la multa, senza la necessità di una querela della parte lesa”.

Siamo certi, scrivono i due giudici, “che ciascun membro della Commissione di ricorso sulla magistratura, ricevendo dal Giudice Mauro Ermani senza avergliene fatto richiesta, la foto di due falli realistici e in erezione e una donna seduta in mezzo ne resterebbe scioccato”.

E aggiungono: “La stessa reazione di shock (se non addirittura peggiore) l’avrebbe anche un bambino a cui però – secondo il parere del Procuratore straordinario Franco Passini e del Consiglio della Magistratura – può essere impunemente inviata una fotografia di "due falli e [una] donna seduta in mezzo", poiché ciò non costituirebbe pornografia ai sensi del Codice penale”.

Al contrario, annotano Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti, “da un'interpretazione congiunta dei capoversi 1 e 2 dell'art. 197 CP, si conclude che le immagini a carattere pornografico soft che non possono essere inviate ai bambini, non possono essere inviate nemmeno agli adulti che non ne hanno fatto richiesta.

Viceversa, le immagini a carattere pornografico soft che possono essere inviate agli adulti che ne hanno fatto richiesta, possono essere inviate anche ai bambini.

Difficile però immaginare che se l’adulto inviante in questione fosse un padre di famiglia, l’Autorità di protezione dei minori non interverrebbe, ravvisando un pericolo per la sana evoluzione della sfera sessuale del figlio di questo padre sciagurato.

Il PP straordinario Franco Passini e il Consiglio della magistratura non si rendono conto delle pericolose implicazioni delle loro dozzinali considerazioni in un ambito così delicato che tocca direttamente la sfera sessuale delle persone.

In primis, dei nostri figli”.

Ergo, “affermare per certo che “la foto [di] due falli e [una] donna seduta in mezzo non [è] pornografica ai sensi dell’art. 197 CP”, è contrario al diritto e/o inadeguato, se non addirittura arbitrario e si tratta di un pericoloso azzardo che siamo certi questa Commissione di ricorso non abbia intenzione di fare proprio.

Come non lo fanno proprio numerosi autorevoli giuristi ticinesi, come ad esempio il Dr. Avv. Franco Gianoni, di cui si produce parere”.

LA FELICE SIGNORA X

Il Consiglio della magistratura, proseguono i due giudici, “ha già anticipato il giudizio che renderà al termine della procedura disciplinare a carico del Giudice Mauro Ermani per l’invio della foto (…). La motivazione non potrà avere un tenore tanto diverso dal seguente: (la Signora X), felice e divertita di aver ricevuto due falli giganti da parte del Giudice Mauro Ermani (…), si è finta vittima e si è macchiata di una segnalazione infondata e per questo va biasimata. Per contro, il Giudice Mauro Ermani non ha fatto nulla di grave, d’altronde intrattiene solo “chat leggere” con le sue sottoposte, in cui si arroga il diritto di inviare foto di falli giganti. Tutto a posto.

La verità è l’esatto opposto, ossia che il Giudice Mauro Ermani ha inviato a (Signora X) – senza che lei gliene abbia fatto richiesta – una fotografia di due falli giganti in una chat usata per discutere di lavoro, abusata però dal Giudice Mauro Ermani per dare sfogo alle sue basse uscite sessiste.

Dopo aver ricevuto la fotografia di due falli giganti, la (Signora X) è rimasta di ghiaccio e non ha più risposto per giorni. Altro che “chat leggera” nella quale (Signora X) “aveva dato l’impressione di divertirsi”!

I due giudici citano a questo punto un passaggio della decisione di destituzione emessa dal CdM. Annotando che ‘gronda di arbitrio ed è sconnessa dalla realtà (oltre che in contrasto con titoli e contenuto degli articoli succitati) la sconsiderata considerazione secondo la quale: ‘Se il giudice Siro Quadri rimanesse al suo posto, resterebbe nella memoria di tutti come il giudice che sporge denunce infondate e che cerca in mala fede di indurre le autorità a interpretare fatti che nulla hanno di penale come dei reati distorcendone la natura (?). Per questa ragione, è escluso che possa continuare a esercitare una qualsiasi carica all’interno della magistratura’. 

Nessuno pensa una cosa del genere. Solamente il Consiglio della magistratura. È il Consiglio della magistratura che sta cercando ad arte di creare questa idea forzata nell’opinione pubblica attraverso la destituzione e la conseguente pubblicità del proprio giudizio”.

IL CDM PROTEGGE I SUOI MEMBRI PER LA MANCATA SEGNALAZIONE DELLA FOTO DI ERMANI

Non solo: i due giudici vanno oltre: “Sono inspiegabili ragionamenti tanto illogici e arbitrari come quello secondo cui segnalare – avendo l’obbligo di farlo – un fatto vero e accertato (ossia l’invio da parte del Giudice Mauro Ermani di una foto raffigurante “due falli e [una] donna seduta in mezzo” alla segretaria Signora X, peraltro vittima di mobbing) in realtà nasconderebbe l’intento di: ‘Sporge[re] denunce infondate e [...] cerca[re] in mala fede di indurre le autorità a interpretare fatti che nulla hanno di penale’.

Ma tutto “diventa molto più chiaro – concludono - se si considera che l’obbligo di denuncia a cui erano sottoposti i giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti toccava anche i membri magistrati del Consiglio della magistratura come il Presidente, Giudice Damiano Stefani e, ancor di più, il Procuratore generale sostituto Andrea Maria Balerna, ambedue in possesso ufficialmente della fotografia dei “due falli e [della] donna seduta in mezzo” da giugno 2024, ossia da quando la segretaria Signora X (vittima di mobbing) gliel’ha mandata.

Per smarcarsi da ogni rimprovero derivante dalla violazione dell’obbligo di denuncia (fra cui spicca la possibile accusa di favoreggiamento), era necessario destituire i Giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti proprio per aver – a torto – denunciato il Giudice Mauro Ermani del reato di pornografia soft.

Solo così il Consiglio della magistratura avrebbe avuto la certezza di mettere al sicuro i propri membri magistrati che erano tenuti a denunciare, ma che non l’hanno fatto.

Solo così si spiega perché il Presidente Damiano Stefani ha mentito a Rete 1 il 20 agosto 2024, sostenendo di essere entrato ufficialmente in possesso della fotografia (pornografica) raffigurante “due falli [giganti e realistici in erezione – n.d.r.] e [una] donna seduta in mezzo” solo in agosto 2024, quando in realtà ne era venuto a conoscenza prima, ossia quando la Signora X gliel’aveva consegnata a giugno 2024 nell’ambito della propria segnalazione contro il Giudice Mauro Ermani”.

In chiusura, l’ultima stoccata: “Questa decisione di destituzione è frutto di accanimento e gronda di interesse personale di coloro che l’hanno adottata”.

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