Il ministro ha anche lanciato un appello al “ruolo istituzionale che ognuno di noi, magistrati esecutivi, parlamentari o giudiziari, deve tenere, soprattutto nel ruolo istituzionale che ha
“13 anni di governo portano ad avere visione, e 20 anni da arbitro fanno capire bene le situazioni. In questi mesi ho unito i puntini e la conclusione mi è sempre sembrata evidente”. Insomma, sapevo già che sarebbe finita così, con la destituzione dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti. Così il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi alla Regione (leggi qui l'intervista integrale) dopo la clamorosa sentenza odierna del Consiglio della Magistratura.
“La situazione è apparsa grave da subito – ha detto il ministro - quando questi due giudici hanno sporto la denuncia nei confronti dei colleghi che ha portato alla decisione di oggi. Dopo la nomina di un procuratore straordinario, che in maniera autonoma e indipendente ha valutato come non luogo a procedere la fattispecie, perché non erano dati fatti ed elementi per dar seguito alla denuncia penale, purtroppo la storia non poteva che concludersi così”.
Gobbi ha anche lanciato un appello al “ruolo istituzionale che ognuno di noi, magistrati esecutivi, parlamentari o giudiziari, deve tenere, soprattutto nel ruolo istituzionale che ha. Il fatto di avere due giudici che per il Consiglio della magistratura non sono più idonei a coprire il ruolo per cui sono stati scelti e nominati, è la prima volta che si presenta. C'è stato il caso Verda, ci son state altre situazioni, ma qui si è superato il limite perché il problema tra magistrati è finito con una denuncia, un non luogo a procedere e questa destituzione di due giudici su cinque”.