Il coordinatore della Lega e il Consigliere di Stato respingono le accuse dei democentristi sulla gestione delle multe: "20 milioni su 4 miliardi, il Ticino non è tartassato. Basta minestre riscaldate per far presa sugli elettori"
BELLINZONA - “Fa sorridere che io abbia parlato più volte del tema radar nelle ultime settimane e poi esce questo atto dell’Udc...”. Così il neo coordinatore della Lega, Daniele Piccaluga, alla Regione (LEGGI QUI L'ARTICOLO COMPLETO). Tema: la mozione presentata venerdì scorso dai deputati dell’UDC per chiedere più trasparenza sulla gestione dei radar: “Prevenzione sì, cassetta no!”.
“La mozione dell’Udc – ha dichiarato Piccaluga - riprende le mie parole dette nelle scorse settimane”. E aggiunge: “Quando usiamo il termine ‘cassetta’, stiamo parlando di una goccia nel mare”, 20 milioni su una spesa cantonale di 4 miliardi.
Anche il ministro delle istituzioni Norman Gobbi non ha gradito l’atto parlamentare dell’UDC. Ovviamente si è sentito chiamare direttamente in causa. “Non è la prima volta, e quasi sicuramente non sarà l’ultima, che come Dipartimento ci confrontiamo con la questione radar (…). Di minestre riscaldate, insomma, ne ho viste servire tante. Però capisco. Capisco chi vuole cavalcare un tema di facile presa e che permette di raccogliere facilmente voti. Poi però quando leggiamo di incidenti mortali, di bambini investiti da auto guidate a velocità sostenuta, al di sopra del limite consentito in quel tratto di strada, allora ci si pone un sacco di domande…”.
E sulle multe per far cassetta, il consigliere di Stato ricalca le parole di Piccaluga: “L’importo delle multe che annualmente il Cantone incassa ammonta a venti milioni di franchi, a fronte di quattro miliardi di spesa pubblica, parliamo pertanto dello 0,5 per cento. Come si fa allora a sostenere che con i radar vogliamo fare cassetta? Aggiungo che nel confronto intercantonale il Ticino non è tartassato, non è iper multato: il canton Lucerna, per esempio, incassa il doppio delle multe”.
Infine, Gobbi ricorda anche la maggior parte dei controlli radar è gestito dalle polizie comunali. Quindi, “se si vuole uniformare la prassi una soluzione potrebbe essere quella di togliere la delega (alle Comunali, nrd). E lasciare unicamente al Cantone il compito di svolgere i controlli. È un’ipotesi che il Gran Consiglio tuttavia difficilmente accetterà”.