Il presidente de Il Centro su Popolo e Libertà: "Se ci sono i soldi per assumere personal trainer nella polizia, ci sono anche per i ticinesi in difficoltà"
di Fiorenzo Dadò (Editoriale pubblicato su Popolo e Libertà)
Nel dicembre scorso il Gran Consiglio ha approvato per il rotto della cuffia (33 voti favorevoli e 29 contrari) il Preventivo 2025 dello Stato, con un deficit di quasi 97 milioni di franchi. Tra le varie misure proposte dal Governo, anche quella del taglio di 10 milioni di franchi dei sussidi di cassa malati (annualmente ne vengono versati circa 400 milioni di franchi). Il Governo ha giustificato questa (e altre) misure con la difficile situazione finanziaria in cui versano le finanze cantonali. Una proposta chiaramente invisa al gruppo parlamentare del Centro che, suo malgrado, è stato però costretto ad accettare obtorto collo, per puro senso di responsabilità.
Se il Centro avesse votato contro il Preventivo che, ricordiamo, prevede spese per oltre 4’000 milioni di franchi, lo stesso sarebbe stato bocciato e il Cantone sarebbe andato in gestione provvisoria. A quel momento nessuno ipotizzava che di lì a poche settimane la situazione finanziaria si sarebbe radicalmente modificata.
I soldi della Banca Nazionale, solo gli sciocchi non cambiano idea
A inizio gennaio è arrivata la buona notizia che la Banca Nazionale avrebbe versato 80 milioni nelle casse cantonali, di fatto azzerando il deficit previsto nel 2025. Questa notizia molto positiva per le finanze pubbliche ha diametralmente cambiato la situazione di partenza, togliendo ogni giustificazione al taglio dei sussidi sui premi di cassa malati votato appunto a dicembre dal Parlamento. Di fatto, se durante le trattative sul Preventivo si fosse saputo dell’imminente versamento della BNS, non avremmo certo aderito a questo compromesso.
Per il personal trainer della polizia sì, per i ticinesi in difficoltà no
Per questo motivo il Centro ha chiesto al Gran Consiglio di fare marcia indietro e ripristinare interamente questo aiuto a favore delle fasce più in difficoltà della popolazione, già tartassate dal costante aumento dei costi della salute e della vita in generale. Il ragionamento è semplice e comprensibile da tutti, anche a quel che resta della Lega, anche se delle battaglie sociali del Nano se n’è oramai fatta un baffo. Se ci sono i soldi per gli sgravi fiscali, per il continuo aumento del personale nell’amministrazione, per assumere il personal trainer nella polizia e chi più ne ha più ne metta, allora ci sono anche per i ticinesi che fanno fatica a pagare le fatture della cassa malati.
Il referendum e i soldi dei cittadini
È notizia di questi giorni che la Sinistra in poco tempo ha raccolto 11'000 firme contro il taglio dei sussidi. Un indubbio successo che dovrebbe far riflettere tutti. Tuttavia c’è chi per cocciutaggine vorrebbe mandare a votare i cittadini, facendo spendere allo Stato migliaia di franchi inutili in un momento già difficile per le casse pubbliche. Un vero sperpero, che si potrebbe evitare, semplicemente sostenendo la nostra iniziativa in Gran Consiglio. Lo ripetiamo: come dichiara giustamente anche il nostro capogruppo Maurizio Agustoni, non si riduce il potere d’acquisto dei ticinesi se non ci sono seri motivi. Il Ticino, con questo Governo a maggioranza leghista, ha già dovuto subire tasse sul sacco e sui posteggi, aumenti delle imposte di circolazione, repressione, radar e balzelli a gogò, burocrazia, per non parlare dell’esplosione dei costi dell’Amministrazione. Ora è giunto il momento di dargli un taglio. Basta spremere e accanirsi sulla gente!