Vincono il Centro e la sinistra. Depennato, senza passare dal voto popolare, il risparmio di una decina di milioni legato alla Ripam
BELLINZONA - Il Gran Consiglio taglia il taglio ai sussidi di cassa malati. Vittoria dunque - con 45 voti favorevoli, 39 contrari e 3 astenuti - per l'iniziativa parlamentare dei deputati del Centro Fiorenzo Dadò e Maurizio Agustoni e per il rapporto commissionale di Ivo Durisch e Samantha Bourgoin. Viene così depennato, senza passare dal voto popolare, il risparmio di una decina di milioni legato alla Ripam. Il Centro e la sinistra, dopo l’annuncio del contributo di 80 milioni della Banca nazionale, ritenevano corretto rivedere la decisione adottata con il preventivo 2025.
Sconfitti invece Plr, Lega e Udc che sostenevano il rapporto di Matteo Quadranti.
La reazione dell’UDC: "Un cerotto su una gamba di legno"
Da troppi anni si parla di una revisione della legge che regola i sussidi Ripam. Tutti sostengono sia necessario mettere mano alle sue storture – ad esempio annullando i sussidi a redditi di 120’000 l’anno e oltre – e malgrado questo il DSS continua a far melina. Dal canto suo l’iniziativa de Il Centro ripristina i sussidi di cassa malati nella stessa forma in cui erano prima del voto del Gran Consiglio sul preventivo 2025, che li aveva ridotti di 10 mio: così si danno sussidi a chi non ne ha bisogno!
Siamo i primi a ritenere che l’aumento continuo dei premi di cassa malati stia diventando insopportabile per molti ticinesi: molti pagano ormai più di cassa malati che di imposte. Sappiamo anche che il potere d’acquisto delle cittadine e dei cittadini del nostro Cantone si sta erodendo sempre di più mentre le tasse, i balzelli, le imposte e le tariffe obbligatorie sono in continuo aumento.
Pochi anni fa, proprio per questa ragione, avevamo fatto votare al Gran Consiglio un’iniziativa parlamentare per la deduzione dei premi di cassa malati, che fu bocciata di misura e poi ripresa in veste di iniziativa popolare dalla Lega dei Ticinesi, con il nostro sostegno. Toccherà ora al popolo esprimere la sua opinione in merito su una proposta che aiuterebbe finalmente le famiglie e il ceto medio.
La proposta avanzata dalla Dirigenza del Centro non risolve nulla. Ha solo l’obiettivo di posizionare politicamente il partito cercando di non lasciare campo libero alla sinistra nello spendere e spandere sussidi. Se mai fosse necessaria, questa è la conferma che Il Centro è oramai diventato una costola del partito socialista. Da una parte chiede la revisione della spesa, dall’altra sale su tutti i carri che hanno come obiettivo di aumentarla.
Pur gestendo il Dipartimento competente da quasi 12 anni – e nonostante il loro Consigliere platonicamente si arrabbi una volta all’anno, in settembre, quando vengono annunciati gli aumenti dei premi – Il Centro non è riuscito finora ad incidere o a proporre soluzioni innovative per calmierare il costo che devono sopportare i cittadini ticinesi.
Per coerenza, come UDC ci siamo sempre opposti all’utilizzo vincolato dei soldi della BNS, questo perché è in primis illegale e secondariamente per evitare di costruire un pesante precedente che va a gravare sulle spalle delle nuove generazioni. Riteniamo inoltre che i sussidi a pioggia siano una risposta del tutto sbagliata a un problema vero. Per questo privilegiamo un approccio più equo, semplice e di diretta applicazione, ossia la deduzione fiscale dei premi per tutti.
Oltre a ciò, si segnala come nella recente Sessione alle Camere federali siano stati trattati ulteriori pacchetti per frenare i costi della salute. A Berna non si farà abbastanza, ma nel DSS non si fa nulla.
Aspettiamo sempre da chi dirige il Dipartimento con i suoi esperti ulteriori proposte per ridurre i costi e non solo per trasferire l’onere del pagamento da un cittadino all’altro.
Il comitato Stop ai tagli: importante vittoria
Il Comitato Stop ai tagli accoglie con grande soddisfazione il voto del Gran Consiglio, che ha finalmente riconosciuto l’importanza dei sussidi di cassa malati rinunciando al taglio di 10 milioni. Il Comitato auspica che in futuro non sia più necessario ricorrere a manifestazioni o referendum per proteggere il potere d’acquisto delle famiglie dai costi sanitari crescenti, ma che il Gran Consiglio riconosca sin da subito che tagliare i sussidi in questo momento sia assolutamente incomprensibile.
Dopo 11'000 firme raccolte per il referendum e mesi di mobilitazione, con 4 voti di scarto il Gran Consiglio ha scelto di rinunciare al taglio di 10 milioni ai sussidi di cassa malati. Il Comitato Stop ai tagli esprime la propria soddisfazione per questa decisione che ritiene giusta e necessaria per evitare di penalizzare ulteriormente le famiglie e il ceto medio del nostro cantone, già alle prese con il continuo aumento dei costi della salute. Questa vittoria dimostra che la società civile, quando si mobilita, può influenzare le scelte politiche e difendere il proprio potere d’acquisto.
Tuttavia, per il Comitato Stop ai tagli è anche chiaro che il mantenimento dei sussidi non risolve il problema alla radice. Si tratta unicamente un intervento temporaneo: serve quindi un’azione politica più ampia per ridurre i costi della salute e per garantire che il nostro sistema sanitario resti accessibile a tutte le persone. Il Comitato Stop ai tagli chiede quindi al Gran Consiglio e al Consiglio di Stato di avviare al più presto un dibattito serio e concreto su come rendere il sistema sanitario più sostenibile ed equo, senza dover lottare ogni anno contro nuovi tagli ai sussidi.