Mozione del Consigliere Nazionale leghista al Consiglio Federale: "La diffusione dell’islam politico interpella tutta l'Europa. La Svizzera non fa eccezione"
di Lorenzo Quadri*
La diffusione dell’islam, e con esso dell’islam politico, interpella tutta l’Europa. La Svizzera non fa eccezione. Oltre al tema del terrorismo islamico si pone quello dell’antisemitismo di matrice islamista (presente anche nel nostro Paese), della libertà della donna, della libertà di espressione, della laicità dello Stato, della compatibilità dell’islam politico con i principi fondanti del nostro Stato di diritto.
Il popolo svizzero ha a più riprese manifestato il proprio rifiuto nei confronti dell’islam politico, votando il divieto di costruzione di minareti (2009) e quello di dissimulare il viso nello spazio pubblico (“divieto di burqa”, 2021). Anche l’hijab, che tra l’altro non risponde storicamente ad una prescrizione religiosa, interroga la politica. Lorenza Formicola, analista del mondo arabo ed islamico, esperta di islamismo in Europa, in un saggio definisce l’hijab “La punta di diamante del progetto che rifiuta l’integrazione”.
Il nuovo governo austriaco (da cui tra l’altro il partito di destra FPO è escluso) ha annunciato un programma che comprende il divieto di portare il velo al di sotto dei 15 anni. Si chiede pertanto che la stessa misura venga introdotta anche in Svizzera.
*Consigliere Nazionale Lega