Il coordinatore della Lega e il presidente del PLR non aprono alla proposta centrista di ritirare il taglio sui sussidi di cassa malati. Sirica: "Da votare subito"
BELLINZONA - Fermi tutti, dietrofront! La richiesta del Centro di cancellare il taglio sui sussidi di cassa malati, approvato dal Gran Consiglio nell’ambito del preventivo lo scorso mese di dicembre, ha inevitabilmente suscitato la reazione degli altri partiti. I centristi, ricordiamo, propongono di stralciare la misura attraverso un’iniziativa parlamentare, disinnescando de facto il referendum lanciato dal partito socialista e dalle altre forze della sinistra, oltre che dai sindacati. Referendum le cui firme sono già state raccolte e che sarebbe sottoposto al giudizio del popolo nel mese di giugno.
Ma l'idea non sembra dispiacere affatto ai referendisti, anzi, come si può leggere in un comunicato del Comitato Stop ai tagli, firmato dal co-presidente del PS Fabrizio Sirica. “Dopo una raccolta firme di successo - si legge nella nota - la pressione popolare spinge Il Centro a fare dietrofron. Il Comitato Stop ai tagli esprime la propria soddisfazione e invita PLR-Lega-UDC a sostenere con urgenza questa proposta: rinunciare al taglio è una boccata d’ossigeno per le famiglie!”
I referendisti plaudono al Centro
“Il Comitato Stop ai tagli - prosegue la nota - accoglie con favore l’annuncio odierno de Il Centro. Fare un passo indietro e sostenere con urgenza l’iniziativa parlamentare de Il Centro è un atto di dovuta responsabilità. Anche perché in attesa del voto sul referendum che sicuramente avverrà, ma verosimilmente unicamente a giugno 2025, migliaia di famiglie rimangono nell’incertezza, senza sapere se saranno toccate o meno dal taglio. Diverse richieste di sussidio sono nel frattempo sospese e le persone devono anticipare i costi integrali, aggravando così ulteriormente la situazione finanziaria di chi fa già fatica ad arrivare a fine mese. Non attendiamo oltre e facciamo la scelta giusta: aboliamo il taglio ai sussidi di cassa malati!”.
L’appello del Comitato Stop ai tagli, così come la proposta del Centro, non sembra però trovare grande sponda, almeno per il momento, in casa PLR e in quella leghista, seppur con sfumature diverse.
Speziali: "No dietrofront, ma non faremo gli scudi umani"
“Dal nostro punto di vista - ci spiega il presidente Alessandro Speziali - capiamo che il tema dei sussidi è una questione molto sentita. Tuttavia, coerentemente con quel che abbiamo sempre sostenuto rispetto alla necessità di ottimizzare questa prestazione sociale, non intendiamo ritornare sui nostri passi”.
Il presidente del PLR pone l’accento rispetto al tema degli introiti della Banca Nazionale, quegli 80 milioni che arriveranno nelle casse cantonali e che hanno spinto il Centro a chiedere la retromarcia sul taglio. “Come abbiamo detto sin dal primo giorno in cui quegli 80 milioni sono stati annunciati, a nostro avviso quei soldi vanno investiti come una vitamina per politiche di rilancio a favore del Cantone o per eventi straordinari come quello accaduto in Vallemaggia”. Non per risanare la spesa corrente, insomma.
Detto questo Speziali ci tiene a chiarire un aspetto. Il PLR non intende immolarsi a difesa del taglio, in caso di votazione popolare. E lo dice nel modo più chiaro possibile: “Nel caso si andasse al voto noi difenderemo le nostre idee. Ovviamente non possiamo farlo da soli….non abbiamo più voglia di fare gli scudi umani”.
Piccaluga: "Non cambiamo idea"
Più risoluto nella posizione Daniele Piccaluga: “Quella del Centro è una giravolta alla Lambiel”, esordisce il coordinatore della Lega. “Siamo sorpresi dalla proposta, inutile negarlo, anche perché il preventivo è stato approvato solo un mese e mezzo fa”. La situazione però è mutata, dicono quelli del Centro, dopo il riversamento degli utili della BNS: “Con quegli 80 milioni si può fare altro.…Come ho già avuto modo di dire noi non cambiamo idea e andiamo dritti per la nostra strada, concentrandoci soprattutto sulla nostra iniziativa per dedurre i premi dalle imposte”
AELLE