Un infermiere dell'Ospedale Beata Vergine era stato sospeso dal lavoro e poi arrestato per atteggiamenti "da bullo", adesso c'è il sospetto che quattro-sei anni fa abbia cambiato la dose dei farmaci a dei malati terminali
MENDRISIO – Non solo avrebbe maltrattato alcuni pazienti, come era emerso inizialmente, ma addirittura ne avrebbe accompagnati alcuni alla morte. Si parla di tre persone, anziane e malate terminali.
Un infermiere attivo presso l’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio era finito nell’occhio del ciclone per atteggiamenti definiti “da bullo”, per parole di troppo, che avevano ricostruito un quadro di maltrattamenti ad anziani ricoverati nel suo reparto, Medicina1.
L’uomo era stato sospeso al rientro dalle vacanze e poi arrestato.
Avrebbe negato fermamente di aver fatto del male a pazienti. Ma poi l’inchiesta si è allargata.
I casi in cui avrebbe accompagnato le persone alla morte risalirebbero a diversi anni fa, da quattro a sei. Lo avrebbe fatto cambiando la dose dei farmaci.
Indubbiamente una patata bollente nelle mani dell’Ospedale Beata Vergine. Non sono noti, come riporta il Caffè, i dettagli dell’interrogatorio dell’uomo sul tema e neppure della decina di colleghi sentiti dalla Magistratura. Non è ancora stato interrogato, e forse non lo sarà neppure, il primario del reparto.
Intanto erano previsti dei festeggiamenti per la partenza del direttore Graziano Selmoni ma la direzione ha deciso di annullarli.