"Un segnale che non ci mette nelle condizioni per sbloccare i vincoli legati agli aiuti finanziari garantiti per il pagamento degli stipendi di giugno", scrive l'azionista di minoranza in una nota, parlando dell'assemblea generale che si è svolta ogg
LOCARNO - Non è andata come si era auspicato in fase di udienza lo scorso 8 luglio l'assemblea generale della Clinica Santa Chiara. Il pretore di Locarno aveva aveva designato un CdA transitorio composto da un commissario esterno, due membri della Clinica Luganese e un membro di Swiss Medical Network nella figura di Dino Cauzza. Ma la Clinica Luganese oggi ha deciso di non accettare la decisione, e Swiss Medical Netowrk reagisce non sbloccando i vincoli legati agli aiuti che avrebbero permesso di pagare gli stipendi di giugno.
Lo rende noto lo stesso azionista di minoranza in una nota: "Nonostante Swiss Medical Network si sia messa a disposizione per mantenere nel CdA il proprio CEO signor Dino Cauzza, con rammarico apprendiamo che la Clinica Luganese, che controlla la maggioranza della Clinica Santa Chiara, ha deciso di non coinvolgere l’azionista minoritario, segnale che non va a favore delle collaborazioni prospettate e non mette Swiss Medical Network nelle condizioni per sbloccare i vincoli legati agli aiuti finanziari garantiti per il pagamento degli stipendi di giugno".
"Ne siamo dispiaciuti, anche per il contributo che Swiss Medical Network avrebbe potuto apportare con le proprie consolidate competenze sia in ortopedia sia in ginecologia-ostetricia,
a beneficio di tutti i pazienti", si legge.
La crisi è ben lontana dall'essere risolta, dunque.