Manserra e Martinetti tracciano un primo bilancio. Tutti i servizi di cardiologia degli ospedali cantonali sono unificati sotto la direzione e la responsabilità clinica del Cardiocentro
LUGANO - È passato un anno dall'integrazione del Cardiocentro nell'EOC e i primi bilanci, sia da parte dell'Ente Ospedaliero Cantonale che dell'ospedale del cuore sono entusiastici. In questo inizio del 2022 il progetto che si sta portando a compimento è l’unificazione dei servizi di cardiologia di tutti gli ospedali dell’Ente (della Cardiologia del San Giovanni di Bellinzona, della Carità di Locarno, del Civico e dell’Italiano di Lugano e del Beata Vergine di Mendrisio), sotto la direzione e la responsabilità clinica diretta del Cardiocentro, dando vita a una cardiologia cantonale.
Per Massimo Manserra, Direttore dell’Istituto Cardiocentro Ticino, la pandemia ha accelerato l'integrazione, spazzando via diffidenze e incertezze. Anzi ritiene che il Cardio abbia contribuito portando nell'EOC il suo spirito basato su dinamismo e senso di appartenenza. Il clima che si respira è di collaborazione.
Con successo sono riusciti processi quali l’integrazione della telefonia e della posta elettronica, che, sottolinea Manserra, non sono per nulla banali ma di fondamentale importanza.
Dal canto suo, il Direttore Generale dell’EOC Glauco Martinetti ha parlato degli investimenti previsti, dai 15 ai 17 per la sopraelevazione dell'edificio del Cardiocentro (prevista per il 2023), oltre che di 2,5 per la nuova sala operatoria ibrida inaugurata a novembre 2021 e altri 2 milioni che serviranno al completo rinnovamento di due sale di cardiologia interventistica.