"Cavillare sul mancato rispetto di procedure come quelle di demolizione è in tal caso ridicolo: ci sono gerarchie di valori in una società, e l‘ordine pubblico non è in fondo alla classifica"
di Mauro Dell’Ambrogio (da Opinione Liberale di venerdì 4 giugno)
Mi viene chiesto un parere, e comincerei col dire che in un partito che vuole essere serio si concorda una linea, e anche se sorpresi da iniziative dei colleghi non ci si smarca pubblicamente. Altrimenti cominciano o perdurano le faide che portano alle sconfitte elettorali collettive. Nel merito, alla scuola per aspiranti gendarmi si imparava che la legalità va fatta rispettare con misure proporzionate, per evitare conseguenze peggiori. Dovrebbe valere anche per le autorità. Ma c‘è pure il problema della provocazione: se non reagendo peggiora, una ben studiata e misurata reazione ci sta. Tanto per rassicurare i buoni cittadini che lo Stato c’è, anche se buono pure lui. Cavillare sul mancato rispetto di procedure come quelle di demolizione è in tal caso ridicolo: ci sono gerarchie di valori in una società, e l‘ordine pubblico non è in fondo alla classifica.
Anche a me danno fastidio quelli che contestano una società dalla quale si fanno mantenere, ma cerco di vedere il lato positivo: poco male rispetto alle utopie e alle militanze terroriste, quelle della mia generazione e quelle nuove. L’invito al dialogo infine è un facile luogo comune. Piuttosto che predicarlo lo mettano in pratica, meglio se dietro le quinte, i meno estremisti dalle due parti, che sono di regola anche i più intelligenti: da loro comincia sempre il progresso.