Settimane prima erano state prese informazioni presso funzionari comunali per capire le condizioni dello stabile e quali parti erano protette, legate da un vincolo storico-culturale. A Valenzano Rossi si chiese di poter demolire il tetto
LUGANO - La Polizia aveva preso informazioni in relazione alle planimetrie dell'ex Macello settimane prima della demolizione (cosa che già si sapeva ed era stata scritta, e che rientra nella logica di chi deve prepararsi a un eventuale sgombero), e nella fatidica notte in cui sono avvenuti i fatti non ha avvertito il gruppo creato ad hoc al'interno della magistratura. Quest'ultimo dettaglio è stato reso noto oggi dal Caffé.
All'interno della Magistratura era stato creato, come accade quando si è di fronte a eventi particolari, un gruppo di picchetti rinforzato, volto a coordinare con la Polizia degli interventi. Prima della manifestazione della scorsa settimana, il gruppo aveva fatto il punto della situazione ed erano stati allertati alcuni procuratori, chiedendo loro la disponibilità a essere reperibili e presenti la notte della protesta: Polizia giudiziaria e Magistratura erano pronti a intervenire in caso di reati gravi, stando a quanto scrive il Caffé. Nessuno però è stato chiamato quando si è deciso di demolire l'ex Macello.
Ma la vera notizia è che, sabato 29 maggio attorno alle 22, alla responsabile del Dicastero sicurezza e spazi urbani, Karin Valenzano Rossi, la polizia ha chiesto unicamente l’autorizzazione a demolire il tetto dell'edificio, non l'intero stabile. Una richiesta dettata da problemi di sicurezza, nell'ambito dello sgombero, che a quel punto era stato deciso, perché lo stabile aveva da tempo problemi di statica. Dopo aver contattato il sindaco Marco Borradori e i suoi colleghi Filippo Lombardi e Michele Foletti, Valenzano ha dato l'ok all'operazione. La domanda è: come mai dalla demolizione del tetto si è passati a radere al suolo l'edificio? Domanda che il Municipio intendeva porre ai vertici della Polizia cantonale, convocati in settimana. Ma a quel punto, essendoci un'inchiesta aperta sul caso da parte del Ministero pubblico, la spiegazione non ha potuto essere fornita.
In ogni caso, questo particolare, finora sfuggito ai radar, e che lo stesso Municipio non ha reso noto ufficialmente essendoci l'inchiesta aperta, cambia di gran lunga il tema della responsabilità politica sulla demolizione.