“Non posso accettare che il Movimento perda di vista le sue radici. Dobbiamo tornare a lottare per un’economia e una società che tutelino le famiglie ticinesi e garantiscano un minimo di benessere a tutti”
di Massimiliano Robbiani *
Domenica la Lega dei Ticinesi sarà chiamata a eleggere un nuovo coordinatore. La scelta non sarà facile, ma è fondamentale ritrovare l’identità sociale che ha caratterizzato il movimento fin dai tempi di Giuliano Bignasca. È vero, dal 1991 il mondo è cambiato molto, ma i problemi del ceto medio e basso persistono, anzi, in alcuni casi si sono aggravati. Capisco l’evoluzione dei partiti, ma non posso accettare che la Lega perda di vista le sue radici. Dobbiamo tornare a lottare per un’economia e una società che tutelino le famiglie ticinesi e garantiscano un minimo di benessere a tutti.
Il nuovo coordinatore deve essere un vero leghista, capace di proporre idee innovative, ma sempre fedele ai principi fondanti del movimento. Seguire l’onda di altri partiti, spesso privi di una solida base sociale, sarebbe un grave errore. Ogni partito ha una propria storia e un proprio legame con il territorio. Cambiare identità significa tradire i propri elettori e rinunciare a un ruolo di primo piano nella politica cantonale.
Chiunque venga eletto domenica, spero che sappia riportare la Lega dei Ticinesi ai suoi antichi splendori, riconquistando la fiducia dei cittadini e diventando nuovamente il punto di riferimento per tutti coloro che si sentono legati alla nostra terra.
*Deputato Lega dei Ticinesi