SECONDO ME
Piccaluga coordinatore della Lega. Il giudizio di Lorenzo Quadri
"Mettersi al timone di una nave che ha il vento in poppa è una cosa; purtroppo la situazione attuale non è questa. Ecco cosa serve alla Lega"

di Lorenzo Quadri*

Questa sera l’Assemblea della Lega dei Ticinesi sarà chiamata a ratificare la scelta del Gruppo di coordinamento, che propone Daniele Piccaluga quale nuovo coordinatore del Movimento. Salvo improbabili colpi di scena, Piccaluga sarà quindi chiamato a succedere a Norman Gobbi. Gli auguriamo buon lavoro. Il compito del “Picca” non sarà facile. Mettersi al timone di una nave che ha il vento in poppa è una cosa; purtroppo la situazione attuale non è questa. Il nuovo e giovane coordinatore si prende un bel carico: dovrà scegliere bene la squadra con cui condividerlo.

Repetita iuvant

Lo ripetiamo ancora una volta. A nostro parere, ciò che serve alla Lega è recuperare lo spirito movimentista e propositivo. Se la Lega si fa scippare da altri i suoi cavalli di battaglia, è chiaro che saranno poi questi “altri” a fare i voti agli appuntamenti elettorali. Il doppio ruolo di governo ed opposizione appartiene alla Lega da quasi trent’anni (l’entrata in CdS risale ad aprile 1995). E non è certo un unicum. A livello federale i due principali partiti, Udc e PS, fanno la stessa cosa. Non c’è dunque motivo di cadere nel trappolone teso dai media di regime e dalla partitocrazia, i quali vorrebbero una Lega appiattita su posizioni filogovernative, sapendo bene che in questo modo è destinata a perdere. Non si assumono posizioni antileghiste per “aiutare i Consiglieri di Stato”. Bruciare i consensi del Movimento non aiuta i Consiglieri di Stato. Semmai, li lascia senza la cadrega.

Il banco di prova

Il banco di prova del nuovo coordinatore saranno le proposte che lancerà la Lega sotto la sua guida, in particolare raccogliendo le firme in piazza, nonché il posizionamento a fronte del governicchio. Essere simpatico e alla mano è sicuramente un bene, ma altrettanto sicuramente non basta. Visto che i progetti politici non nascono per generazione spontanea o schiacciando un tasto del PC (neanche nell’era dell’intelligenza artificiale) è importante coinvolgere le teste pensanti del territorio vicine alla Lega, affinché possano “munizionare” il Movimento con gli opportuni input. Queste persone possono infatti portare un rilevante valore aggiunto alla Lega. Al contrario di altre che si sono avvicinate al Movimento con l’intenzione di trarne vantaggi personali (quindi per “servirsi” e non per servire) e che, così facendo, danneggiano la Lega: il nuovo coordinatore dovrà avere il coraggio di mettere le cose in chiaro e, laddove necessario, anche di procedere ad allontanamenti.

La posizione del Mattino

Questo in termini generali. Passiamo ora alla posizione del Mattino. Il Mattino non è il giornale della Lega. E’ autonomo nella sua linea editoriale (area di “destra”). Ma il Mattino è vicino alla Lega: pertanto speriamo di poter collaborare al meglio. Siamo pronti a sostenere il nuovo coordinatore, ma lo giudicheremo sui fatti.

Ci sono infatti delle questioni che reputiamo fondamentali.

Per quel che riguarda i “macrotemi”, come la difesa della sovranità (in ogni ambito) e della neutralità della Svizzera, l’opposizione dura alla svendita del Paese alla fallita UE, all’immigrazione scriteriata ed al caos asilo, la difesa della nostra identità e delle nostre tradizioni, “prima i nostri”, eccetera, riteniamo non ci sia discussione. Sarebbe il colmo se qualcuno nella Lega non condividesse queste battaglie.

Ci sono però anche temi di portata meno ideale, ma non per questo meno importanti. Tra i quali: - gli sgravi fiscali (al momento è sul tavolo del parlatoio cantonale l’iniziativa leghista per la deducibilità integrale dei premi di scassa malati); - l’opposizione al climatismo (ed al suo corollario di tasse, balzelli, obblighi e divieti); - il canone radioTV a 200 franchi (che sono ancora troppi); - la difesa degli automobilisti; - l’iniziativa popolare “stop all’aumento dei dipendenti cantonali” (una battaglia della Lega delle origini; l’iniziativa è riuscita grazie all’apporto del Mattino).

Solo per citare alcuni esempi.

Il presente domenicale andrà avanti per la propria strada senza risparmiare a nessuno le bacchettate che reputerà opportune. Del resto il Mattino ha già assunto posizioni critiche nei confronti dei consiglieri di Stato, del gruppo parlamentare, di municipali,... e continuerà a farlo. Le cambiali in bianco non ci sono mai state; non ci saranno neanche in futuro. Il Mattino, come detto, è simpatizzante, ma autonomo dal coordinamento della Lega. E’ in grado di condurre battaglie politiche anche “in proprio” e lo ha già dimostrato.

*direttore Mattino della Domenica - articolo pubblicato sull'edizione odierna del domenicale leghista

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