SECONDO ME
L’attacco di Natalia Ferrara a Julius Baer: “400 persone a casa, ma non staremo a guardare”
La vicepresidente ASIB: “L’ennesimo esercizio di risparmio senza una strategia chiara, un messaggio negativo e demotivante, uno schiaffo per tutti coloro che da anni lavorano per l’Istituto”
TiPress / Pablo Gianinazzi

di Natalia Ferrara *

Prima voci di corridoio, poi anticipazioni da parte di alcuni media, poi la certezza questo lunedì 3 febbraio 2025: Julius Baer ha annunciato un taglio drastico al personale, un impiegato su dieci in Svizzera secondo il piano di risparmio della banca perderà il lavoro. Mai così tanti patrimoni gestiti nel 2024, utili in crescita, eppure 400 persone dovrebbero perdere il loro impiego. ASIB è sconcertata dal modo di procedere dell’istituto bancario zurighese e non starà a guardare.

Julius Baer, fondata a Zurigo nel 1890, è un istituto importante, e deve rimanere una banca svizzera, con valori svizzeri, dove il partenariato sociale possa continuare a svolgere un ruolo centrale nell’interesse di tutti i dipendenti del settore. ASIB deplora che il personale abbia appreso dai media di un simile taglio, è sconcertante che i partner sociali siano stati informati ufficialmente solo dopo quanto apparso sui media, e dopo che era già stata aperta la consultazione internamente su questo piano di risparmio scioccante.

La nostra Associazione di categoria, con oltre 100 anni di esperienza nel settore, deplora non solo l’entità della riduzione di personale annunciata – 400 impieghi soprattutto nei settori di back office e IT – bensì anche le modalità improvvisate di un ennesimo esercizio di risparmio, senza una strategia chiara. Julius Baer da anni è in continua ristrutturazione: già nel 2020, nel 2021 e anche nel 2024vi erano stati licenziamenti di massa. Nel frattempo, però, la banca assume. Nel 2024, solo per fare un esempio, sono state assunte oltre 170 persone. E ora se ne licenziano 400? Non vi è ancora una visione d’insieme, una strategia ben definita per il futuro - il nuovo CEO dice che la comunicherà entro l’estate – però si può tagliare subito il 10% della propria forza lavoro in Svizzera?

Julius Baer ha trasmesso un messaggio estremamente negativo al suo personale, demotivante, uno schiaffo per tutti coloro che da anni lavorano per l’istituto, per i collaboratori più fedeli e in parte anche più fragili. ASIB è al tavolo con Julius Baer e, soprattutto, è in stretto contatto con i propri soci all’interno dell’istituto. Nei prossimi giorni verrà presentata una risposta dettagliata nella procedura di consultazione in atto. ASIB ha chiarito sin dal primo colloquio che ci batteremo per salvaguardare i posti di lavoro in Svizzera e anche le sedi esistenti. Grazie all’impegno della nostra Associazione negli ultimi anni il piano sociale è stato notevolmente migliorato e costituisce una solida base di partenza per accompagnare coloro che, purtroppo, nonostante tutti i nostri sforzi, perderanno comunque il posto di lavoro. Forti della nostra esperienza, ci impegneremo per prepensionamenti e per misure rafforzate a favore dei collaboratori più anziani e maggiormente in difficoltà nella ricerca di un nuovo impiego.

ASIB vigila ora, e lo farà anche in seguito, affinché Julius Baer non delocalizzi all’estero, e continui, appunto, ad essere una solida e seria banca elvetica. Il successo di questo storico istituto è legato all’impegno dei suoi dipendenti, che non devono pagare a caro prezzo gli errori di una strategia di rischio inadeguata. Gli errori del management, ad esempio nel noto caso Benko, non ricadano sul personale in Svizzera.

 
* Vicepresidente Associazione Svizzera degli Impiegati di Banca

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