Secondo i vertici della Pro Città Vecchia, il documentario ha offerto “una visione unilaterale del nostro quartiere, legata a pochi personaggi, la maggior parte dei quali poco o per nulla rappresentativi della realtà del centro storico di Locarno”
LOCARNO – Le prese di posizione sul documentario della RSI sulla Città Vecchia di Locarno (guardalo qui) si susseguono di ora in ora. E sul caso monta la polemica. Dopo le prese di posizione del sindaco Alain Scherrer e dei suoi colleghi Davide Giovannacci, Giuseppe Cotti e Niccolò Salvioni (unico a esprimere un parere nettamente favorevole al documentario andato in onda nella trasmissione ‘Storie’), e dopo la dura presa di posizione della sezione popolare democratica, arriva un’altra severa reazione, da parte della Pro Città Vecchia, sostenuta anche da un post su Facebook del vicesindaco, Paolo Caroni.
“La Città Vecchia è altro e molto di più - si legge nella nota della ‘Pro’, firmata dal presidente Corrado Di Salvo e dalla sua vice Franca Antognini -. Moltissimi ci hanno interpellato a conclusione del filmato lamentando di non riconoscersi nell’immagine crepuscolare, buia, a tratti cupa e triste del quartiere in cui abitano, lavorano, trascorrono il tempo libero e vengono per i loro acquisti”
Non esprimiamo giudizi di valore sulla qualità artistica e sulle scelte stilistiche del regista Paolo Vandoni, prosegue la nota, “ma non possiamo non dar voce pubblica a tutti coloro che in Città Vecchia vivono, comunicano, portano avanti con successo le loro attività commerciali e cercano attraverso le molte manifestazioni di rendere vivo, animato, colorato, allegro il quartiere.
Non dimentichiamo la tenacia con la quale molti proprietari di commerci e di ristoranti continuano (in parecchi casi da generazioni) la loro attività proprio in Città Vecchia. Anche il Municipio ha investito nella valorizzazione del quartiere attraverso la pavimentazione pregiata delle vie e sta tuttora lavorando a nuovi progetti. L’immagine uscita dal documentario è stata invece una sorta di ‘dimissione’ da parte di alcuni, di trasferimento da parte di altri, di solitudine”.
Secondo i vertici della Pro Città Vecchia, il documentario ha offerto “una visione unilaterale del nostro quartiere, legata a pochi personaggi, la maggior parte dei quali poco o per nulla rappresentativi della realtà del centro storico di Locarno”.
Un’immagine “distorta e falsa della realtà, in cui la maggior parte della gente che conosce il centro storico di Locarno non si riconosce e che offusca anche gli sforzi della nostra associazione per il suo promovimento sociale ed economico. L’incredula reazione, a tratti indignata, di molti abitanti e commercianti è stata una sorta di energia positiva che ha voluto manifestarsi, l’abbiamo raccolta e ve la trasmettiamo come testimonianza”.
E sul caso, come detto, interviene, su Facebook, anche il vicesindaco, Paolo Caroni: "Condivido la posizione della Pro al 100%. Un documentario cupo, triste e a mio avviso che non rende giustizia ad un quartiere che è pieno di vita e di commerci. Perché iniziare il documentario filmando una strada di notte piovosa e vuota, e non un giorno d'estate soleggiato oppure il mercato di Natale, la notte bianca, ecc.? Mah...”.