CORONAVIRUS
"Inaccettabili i licenziamenti alla Mikron"
Il sindacato Unia: "L’unica ragione che spiega un intervento in questo momento è quello di aumentare il valore dei titoli in borsa, il che è vergognoso e inaccettabile"
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AGNO – È di ieri mattina la notizia della soppressione "con grande rammarico" di 110 posti di lavoro presso la Mikron di Agno, che si aggiungono ai 25 licenziamenti del novembre 2019. "Un duro colpo – scrive il sindacato Unia – che equivale alla soppressione di un terzo dei posti di lavoro nel giro di pochi mesi. La scelta è motivata dal calo della domanda dell’industria automobilistica, aggravata dalla crisi generata dal coronavirus. Un primo evidente segnale di come le imprese, che hanno potuto beneficiare in questo particolare periodo di importanti aiuti statali, hanno intenzione di uscire da questa crisi. Il sindacato Unia Ticino si opporrà fermamente a qualsiasi taglio ingiustificato".

"Sebbene l’azienda riconduca questa ristrutturazione solo in minima parte alla crisi provocata dalla pandemia, un intervento così drastico in un momento così delicato per l’economia fa emergere molto chiaramente quanto sia in realtà fragile la tanto esaltata "responsabilità sociale" delle imprese".

E ancora: "Il gruppo Mikron, al di là della crisi congiunturale del settore, esce infatti da un 2019 con il segno positivo, sia in termini di crescita del fatturato sia in termini di utili. Risulta pertanto incomprensibile un’accelerazione di queste proporzioni in un momento in cui tutti dovrebbero essere chiamati a uno sforzo supplementare ed uscire dalla mera logica di salvaguardia dei margini di profitto. La tempistica risulta inaccettabile anche da un altro punto di vista: l’azienda è attualmente (e lo sarà ancora per un po’) a beneficio del lavoro ridotto. I costi salariali sono quindi a carico delle casse del Cantone e della Confederazione. L’unica ragione che spiega un intervento in questo momento è quello di aumentare il valore dei titoli in borsa, il che è vergognoso e inaccettabile".

L'attacco frontale a Mikron di Unia continua: "L’azienda inoltre non ha perso l’abitudine di interpretare le regole contrattuali esclusivamente a proprio beneficio, infischiandosene della contingenza determinata dalla crisi pandemica. Infatti, nonostante la quasi totalità delle maestranze sia a casa in regime di lavoro ridotto, la direzione ha fatto partire da oggi il periodo di consultazione di 18 giorni con le maestranze e i rappresentanti sindacali: Come è possibile organizzare seriamente delle discussioni con i dipendenti lontani dal posto di lavoro? Ciò dimostra l’assoluta mancanza di volontà da parte del gruppo di trovare delle alternative ai licenziamenti attraverso un processo serio di consultazione".

Il sindacato Unia contesta "infine l’affermazione di Mikron circa l’avvio di "trattative con i rappresentanti del personale e le parti sociali al fine di adeguarsi al calo della domanda». Il sindacato è stato informato solo di ieri del piano di licenziamento e non ha dato nessuna adesione a delle "trattative per adeguarsi al calo della domanda"! È chiaro che con questi presupposti il sindacato Unia si opporrà a qualsiasi misura di licenziamento il cui obiettivo è sostenere la redditività degli investitori".

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