Raddoppi di contagi ogni quattro settimane da giugno, un periodo dell'anno in cui la gente sta tanto al chiuso, zone con tanti positivi che nella prima ondata erano state poco colpite: l'epidemiologo bernese e membro della task force è preoccupato
BERNA - Sin da inizio pandemia abbiamo sentito opinioni diverse fra esperti. Se questa mattina sul Caffè il dottor Llamas ha affermato che non servono misure oltre a quelle che conosciamo, ovvero mascherina, distanziamento sociale e igiene delle mani, la pensa in modo totalmente diverso epidemiologo bernese Christian Althaus, intervistato dalla SonntagsZeitung. Infatti chiede alle autorità (attualmente in riunione per decidere cosa fare), misure per arginare l'aumento dei contagi, che da giugno in poi sono raddoppiati ogni quattro settimane.
Il membro della task force sostiene che i mesi autunnali e invernali sono quelli in cui la pandemia può svilupparsi, dato che la gente rimane molto tempo in casa o comunque al chiuso. "Se continuiamo così, avremo perso il controllo ancora prima dell'inverno", è il suo grido d'allarme. Il contact tracing è già al limite e i contagi stanno salendo anche in zone che prima non erano state toccate in modo importante dal virus.
Se si adottano misure in fretta ("ogni giorno conta"), la Svizzera può uscire bene dalla pandemia,