CRONACA
Scambiato per un protagonista di un filmino porno, gang domenicana lo uccide a colpi di machete. In rete il video del massacro
Il 15enne non aveva conti da regolare con la malavita né amici da cui stare alla larga. Uno delle responsabili alla madre: "Ci dispiace, le botte non dovevano essere destinate a lui"

NEW YORK – Il 15enne Lesandro Guzman-Feliz girava per le strade di New York in tutta tranquillità quando alcuni componenti di una delle più pericolose gang statunitensi l'hanno letteralmente ucciso a suon di calci, pugni e colpi di machete.

Eppure, il giovane non aveva conti da regolare con nessuno della malavita, né tantomeno nemici da cui stare alla larga. Niente di tutto questo. Lesandro è stato ammazzato perché scambiato con il protagonista di un video porno girato con una parente di un membro della banda.

I fatti sono avvenuti la scorsa settimana nel Bronx e sono stati registrati da una telecamera di sorveglianza. Dalle immagini si vede il ragazzo venir trascinato di forza fuori da un negozio da cinque uomini, che l’hanno malmenato prima di darsela a gambe levate.

Il 15enne – ferito al collo e sanguinante – ha provato a trascinarsi verso il St. Barnabas Hospital, distante 200 metri dal luogo del pestaggio, ma, a causa delle serie ferite riportate, purtroppo non ce l'ha fatta a raggiungere il pronto soccorso.

Uno dei leader della gang domenicana – secondo il New York Post – ha inviato una nota vocale alla famiglia del ragazzo su Snapchat dicendosi "dispiaciuto" per l’accaduto. "Quelle botte – ha aggiunto – erano destinate a qualcun altro". Doveva riceverle, appunto, un ragazzo somigliante a Lesandro che aveva diffuso il video hard su Facebook.

"L'hanno ucciso come se fosse spazzatura – ha detto la madre dell'adolescente –, era un ragazzo dolce, il mio angelo". "Gli hanno fatto – continua la donna fra le lacrime – un buco nel collo con un machete, è per questo che è morto".

Il capo del dipartimento della polizia locale Terence Monahan ha scritto su Twitter che "l'accoltellamento di questo giovane uomo è tra i crimini più brutali che abbia mai visto nei miei 36 anni di carriera in polizia".

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