CRONACA
Il Milan diventa americano. Dopo poco più di un anno finisce l'oscura gestione cinese di Yonghong Li. Ora il club è del fondo Elliot. Paolo Maldini torna a casa?
Il fondo speculativo di Paul Singer già la prossima settimana si insedierà alla testa della società rossonera
MILANO - Il Milan non è più cinese, ammesso e non concesso che lo sia mai stato per davvero. A poco più di un anno dal chiacchierassimo passaggio di proprietà dalla ventennale gestione di Silvio Berlusconi a quella dell’oscuro e sconosciuto finanziere Yonghong Li, il club rossonero si appresta a passare nelle mani di Elliot. Il fondo speculativo americano, infatti, è già virtualmente proprietario della società. I prossimi giorni serviranno soltanto a formalizzare il passaggio delle azioni da Li a Singer, il nuovo padrone.

 

Un passaggio che avverrà in un Tribunale in Lussemburgo, dove il fono statunitense, che ha prestato al finanziere cinese gli oltre 300 milioni di euro necessari per completare l’acquisizione della società da Fininvest, incasserà in pegno le azioni. Li non ha infatti rispettato i termini dell’accordo verso il creditore. L’ormai ex azionista di maggioranza non ha coperto l’ultimo aumento di capitale di 32 milioni di euro. Come sia stato possibile che dopo aver investito quasi un miliardo per comprare e mantenere il Milan, il cinese si sia fatto portare via il club per una trentina di milioni, è tutto un altro discorso. Un mistero che forse non si conoscerà mai…

 

Sia come sia già la prossima settimana dovrebbe essere rinnovato il Consiglio d’Amministrazione. Possibili anche cambi nel management. A rischiare il posto sono l’attuale amministratore delegato Marco Fassone e il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli. Nelle ultime ore si parla con insistenza di un ritorno in società dello storico capitano Paolo Maldini.

 

Il nuovo Milan non ha tempo da perdere. Ieri la squadra si è radunata per la nuova stagione, c’è un mercato da fare e, soprattutto, un’udienza davanti al TAS di Losanna per tentare di ribaltare la sentenza dell’UEFA che ha escluso i rossoneri dalle competizioni europee. Un’esclusione motivata sia con i rossi di bilancio confezionati nella coda della gestione Berlusconi-Galliani, sia per le nebbie che avvolgevano la gestione Li.

 

Difficile allo stato attuale capire le future intenzioni di Elliot. C’è chi dice che la società di Paul Singer possa immediatamente rivendere il club, oppure che lo possa mantenere e rilanciare per una futura vendita. Interrogativi che Elliot dovrebbe sciogliere nei prossimi giorni, quando si insedierà ufficialmente alla testa del club e traccerà le linee guida.

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