Il Consigliere nazionale risponde all'editorialista Sergio Romano: "Si prende atto che la stampa italiana continua a scrivere una marea di fregnacce sulla Svizzera"
LUGANO – L'opinione del giornalista Sergio Romano in cui definisce Ignazio Cassis “un sovranista”, pubblicata ieri sul Corriere della Sera, ha suscitato opinioni contrastanti nel mondo della politica ticinese.
Se per il vicepresidente UDC Marco Chiesa è come “dire che Fidel Castro era un filoamericano”, per il Consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri è addirittura “una barzelletta”.
“Infatti – scrive su Facebook Quadri – dichiarare che “siamo italiani” e che la “Svizzera ha l’Europa nel cuore”, come ha fatto di recente il diretto interessato al centro svizzero di Milano, è una sovversiva dimostrazione di “sovranismo”, come no...”.
“E certamente – continua – chi era in prima fila a rottamare il "maledetto voto" del 9 febbraio, e adesso lo è nel combattere l'iniziativa per l'autodeterminazione, è un sovranista. E chi vuole sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale con l'UE che ci imporrebbe leggi e giudici stranieri è un sovranista”.
E ancora: “Ma piantiamola di raccontare fandonie! Di PLR sovranisti non ne esistono. La linea del PLR, ed in particolare quella di Cassis, è proprio la negazione del sovranismo. Si prende atto che la stampa italiana, anche quella che si ammanta di "autorevolezza", anche quando si affida a commentatori paludati, sulla Svizzera continua a scrivere una marea di fregnacce”.
“Del resto – conclude il Consigliere nazionale – basta pensare alle clamorose scempiaggini scritte proprio dal Corriere della Sera ai tempi della polemica sulla chiusura notturna dei valichi secondari con il Belpaese. A proposito, dopo la letterina mandata a Berna, cosa sta facendo il consiglio di Stato su questo fronte?”.