Intervista al presidente della sezione ticinese dell'associazione: "Pensavo di ottenere più fondi dalle associazioni padronali. Ma non è stato così..."
BELLINZONA - Il Consigliere federale Alain Berset ha presentato i risultati del programma nazionale di prevenzione e lotta alla povertà in Svizzera. Anche il Soccorso d’inverno ha fornito i suoi dati, contribuendo ad avere uno spaccato preciso della situazione. Il bilancio presentato dall’on. Berset lo definirei più incoraggiante che positivo. Le sfide che ci attendono, ha detto, sono molteplici e resta moltissimo da fare. Lo stesso Presidente della Confederazione ha ricordato che “la povertà non è affatto scomparsa in Svizzera ed è per certi aspetti inaccettabile per un Paese ricco come il nostro“. Il Ministro ha poi sottolineato l’importanza delle Associazioni che cercano di aiutare le persone in difficoltà quando lo Stato e le Assicurazioni sociali non riescono più a farlo.
Edo Bobbià, presidente della sezione ticinese, qual è l’obiettivo nazionale del Soccorso d’inverno ?
Il nuovo programma “Piattaforma nazionale” ha come obiettivo di stimolare e aumentare gli sforzi sino al 2024, con la speranza di contribuire, con i programmi d’aiuto statali e con le altre Associazioni benefiche, a ridurre l’attuale tasso di povertà che è del 7,5 % della popolazione. Con un budget di 2,5 milioni di franchi, la Confederazione vuole pure coinvolgere Cantoni e Comuni a voler seguire le raccomandazioni contenute del programma stesso.
E’ possibile quantificare il fenomeno della povertà ?
Le cifre ufficiali devono far riflettere. Nel 2016, le persone toccate da questo fenomeno sono state ben 615'000, di cui 108'000 bambini. Questi i dati forniti dall’Ufficio federale di statistica. Queste persone, che non si vedono e non si sentono rispetto al benessere generalizzato, vivono sotto la soglia di povertà.
In Ticino come intendete mobilitarvi ?
Con l’imminente autunno anche il Soccorso d’inverno Sezione Ticino si attiverà e intensificherà i suoi sforzi per cercare di fronteggiare al meglio questa precarietà che colpisce molte persone anche da noi. Il Soccorso d’inverno nasce nel 1936. Un inizio incerto per garantire un minimo di conforto nella difficile stagione invernale, dove problemi e disagi si acuivano. La solidarietà nazionale ha poi permesso un continuo miglioramento dell’attività, rivolta ai cittadini svizzeri e domiciliati. Il nome è rimasto, anche se oggi come oggi le situazioni difficili sono tali su tutto l’arco dell’anno. Oltre alla tradizionale colletta stella indirizzata a tutta la popolazione, si proverà di nuovo ad interpellare tutti i Comuni, le imprese e le ditte del Cantone per ottenere un contributo volontario. L’aiuto elargito dal Soccorso in diversi Comuni permette infatti di superare situazioni di disagio momentanee e non di rado evita agli interessati il ricorso all’Assistenza comunale.
In questo mio primo anno di attività, assai gratificante dal punto di vista umano, pensavo di poter far meglio nell’ambito economico con il coinvolgimento delle maggiori associazioni padronali di categoria. Non è stato così, purtroppo, ma proverò di nuovo ad ottenere quella solidarietà che può certo rappresentare un buon biglietto da visita per le nostre piccole, medie e grandi realtà economiche. Non è un compito facile, ma se ci si credo occorre perseverare con il fine di aiutare ancora più persone di quanto abbiamo fatto sin qui.
Quali saranno i prossimi appuntamenti importante per il Soccorso d’inverno-Ti ?
Il prossimo 24 ottobre, mercoledì, alle 18.00 presso il Centro Comunale di Monteceneri a Rivera, terremo la nostra Assemblea generale. Sarà presente il direttore della Camera di commercio Luca Albertoni che parlerà appunto sull’argomento povertà e solidarietà dal punto di vista dell’economia. Già adesso rivolgo un caldo invito a partecipare a tutti gli amici sostenitori e a tutti coloro che sono interessati alla nostra causa. Cerchiamo persone interessate per rafforzare la nostra azione, disposte ad assumersi incarichi diversi ma tutti importanti, a titolo volontario. All’Assemblea verranno presentati i conti consuntivi, che hanno risentito dell’aumento delle richieste e della diminuzione della donazioni. Per fortuna abbiamo un nocciolo duro di persone fedelissime che ci danno un grande aiuto e che qui ringrazio veramente di tutto cuore. Soprattutto grazie a loro, quest’anno abbiamo esaminato ed in parte esaudito 407 richieste per un esborso totale di oltre 300’000 franchi. In questo importo non sono inclusi i buoni acquisto, l’invio di vestiario e altro ancora. Il nostro Statuto prevede anche di fornire delle consulenze telefoniche (658 lo scorso anno) ma soprattutto di trovare il tempo per ascoltare la gente. Alle volte e non raramente, chi ha un disagio vuole solo trovar persone gentili di riferimento in grado di dimostrare interesse e comprensione. E la cosa non è così evidente come potrebbe apparire, sentendo le lamentele ricorrenti di chi è costretto a far capo ai servizi sociali pubblici.
Come detto, per il prossimo anno prevediamo un ulteriore incremento delle domande. La tipologia è cambiata e sono anche molti gli uomini in difficoltà a seguito di divorzio o separazione, a non avere la necessaria calma e lucidità per affrontare situazioni difficili. A dispiacere maggiormente è il fatto che le ricadute negative pesano alle volte molto pesantemente sui figli. L’impegno e la dedizione non ci mancheranno per affrontare queste sfide poiché crediamo veramente di fare del bene. Ma abbiamo bisogno, a nostra volta, di chi ci aiuta proprio per aiutare tempestivamente gli altri. Grazie alla nota solidarietà dei ticinesi, più volte dimostrata in questi anni, potremo fare ancora di più e meglio, unitamente alle altre Associazioni umanitarie che sono attive sul territorio, fedeli al principio di solidarietà e di convinto aiuto ai meno fortunati.