Il vicesindaco di Lugano sull'ennesima provocazione dell'imprenditore algerino: "La polizia non può e non deve chiudere gli occhi di fronte a chi non rispetta le regole"
LUGANO – “Piaccia o non piaccia al signor Nekkaz, il nostro sistema democratico funziona così. Il divieto di dissimulare il volto è stato approvato dal 65% dei cittadini e il Parlamento ha delegato alla polizia il compito di far rispettare la legge”. Così il vicesindaco di Lugano Michele Bertini, responsabile del Dicastero sicurezza della città sull’ennesima provocazione dell’imprenditore algerino.
"Non spetta a me ma nemmeno a Rakid Nekkaz, aggiunge Bertini, giudicare se si tratta di una legge giusta o sbagliata. Popolo e Parlamento hanno deciso e la Polizia si limita a far rispettare la legge e a comminare eventuali sanzioni"
“So perfettamente – continua il vicesindaco – che perseguire la dissimulazione del volto non è una priorità per le forze dell’ordine. Le priorità sono la criminalità comune, i reati economici e le violenze in ogni ambito sociale. Ma, pur nel rispetto del principio di opportunità e di proporzionalità, la polizia non può e non deve chiudere gli occhi o far finta di nulla di fronte a chi non rispetta questa regola, una regola, ripeto, voluta dagli elettori ticinesi. Altrimenti cosa potremmo rispondere a un cittadino che si lamenta per essere stato multato per un parchimetro scaduto? Ecco, il signor Nekkaz, al quale va garantito il diritto di espressione e di dissenso, e ci mancherebbe, dovrebbe prendere atto che il nostro ordinamento democratico funziona così”.