CRONACA
Perseguitate dalle società di incasso per una multa non pagata in Serbia. Torna in Ticino il fenomeno delle targhe clonate
Il racconto di due donne del Sopraceneri a La Regione: "Mai state nei Balcani. Essere vittima di pressanti richieste di pagamento per un'infrazione mai commessa è scioccante"

BELLINZONA – Due donne del Sopraceneri sono state perseguitate da una società di incasso svizzera per non aver pagato le rispettive multe in Serbia. Peccato che entrambe le donne in Serbia non ci hanno mai messo piede. Come riferito da La Regione, la multa però è accompagnata con tanto di foto. E qui nasce l'inghippo.

Le targhe delle due sfortunate protagoniste risultano, infatti, clonate nei Balcani. Entrambe le donne – riporta il quotidiano – hanno deciso di dimostrare la loro estraneità ai fatti per evitare di incappare in sanzioni peggiori.

"È disarmante sapere che uno sconosciuto usa i tuoi dati a scopi illeciti. Ti chiedi come ha fatto ad appropiarsene e ti chiedi cosa sa effettivamente di te.", ha detto a La Regione una delle due donne che solo dopo alcuni mesi si è rivolta alla polizia giudiziaria per segnalare la falsificazione della sua targa.

Leggermente diverso il modus operandi dell'altra donna coinvolta. "Questa situazione ha messo a dura prova la mia pazienza. Essere vittima di pressanti richieste di pagamento per un'infrazione mai commessa è scioccante. Mi sono rivolta alla Sezione della Circolazione di Camorino e hanno attestato che il giorno dell'infrazione le mie targhe non erano sul veicolo da loro indicato".

 

 

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