Un'analisi pungente, dal debito pubblico al moltiplicatore, dai grandi progetti alla leva fiscale
LUGANO – L’analisi di un imprenditore. Pungente. Forse anche stimolante. Una sirena d’allarme. Ed Enrico Rossini, patron del gruppo Axim, non è l’unico a pensarla così sulla sua Lugano.
“La città e i suoi debiti… Impaurisce tanto che la nostra città abbia quasi un miliardo di debiti! Certo non sono pochi! – ha scritto oggi sulla sua bacheca Facebook -. Ho letto con attenzione che la manovra di abbassamento del moltiplicatore arrecherà senz’altro dei pregiudizi sfavorevoli. Pure io ero contrario a questa mossa, un 3% per l’utente è nulla ma, per la città significa tanto. Il problema principale di Lugano è che sta perdendo competitività da tutte le parti!
Abbiamo perso una piazza finanziaria, e qui non voglio cercare il colpevole, ed ora stiamo perdendo delle grandi opportunità. La città mi sembra in completo letargo, incapace di seguire i tempi che corrono. Non dimentichiamoci che con Alptransit siamo a 2 ore da Zurigo e Milano dista 60 chilometri… Con questo dico tutto!
La città deve svegliarsi, deve capire che con la metodologia con la quale apre i concorsi pubblici per le grandi opere non realizzerà mai nulla. Prova ne è che i concorrenti sono 1 + 1 (per il nuovo stadio di Cornaredo, ndr).
La città deve aprire vie preferenziali con sgravi fiscali a chi vuol venire a investire da noi. Noi ci fossilizziamo a combattere i frontalieri, questi sono il minore dei mali. Sono le aziende che se ne vanno che devono impensierisci, e quelle alle quali facciamo arricciare il naso quando chiedono di insediarsi”.